Sono partiti oggi gli accertamenti medico-legali, da parte del consulente nominato dalla procura di Napoli nord, sul corpo di Vincenzo Ruggiero. Esami per provare ad ottenere altri elementi utili alle indagini sul terribile delitto avvenuto ad Aversa, con il corpo poi fatto a pezzi e sepolto in un garage di Ponticelli. Mancano però le braccia e un parte della testa della vittima, mai ritrovate.
Adesso è caccia ai complici di Ciro Guarente, il 35enne residente a Giugliano in carcere con la tremenda accusa. La sua confessione è risultata in parte non veritiera ed ora gli investigatori vogliono scavare a fondo in questa brutta storia e credono che ci siano altre persone coinvolte nell’omicidio e nell’occultamento del cadavere dell’attivista gay. Oltre a parenti ed amici nei prossimi giorni sarà probabilmente convocata la trans Heven Grimaldi, colei che avrebbe scatenato la gelosia omicida di Guarente, con cui aveva una relazione forse al capolinea, nei confronti di Ruggiero. E’ stata proprio la Grimaldi a spostare i sospetti sul killer, poi incastrato da una telecamera posta di fronte l’abitazione di via Boccaccio che riprendere Guarente caricare il corpo in auto.
Adesso l’appartamento è sequestrato. Non convince infatti la prima versione dell’assassino, ovvero quella di una lite finita male con Vincenzo che avrebbe battuto la testa contro un mobile appuntito dopo uno spintone. Ora si attendono quindi ulteriori possibili risvolti dagli esami sui resti dal copro e dagli interrogatori delegati ai carabinieri del reparto territoriale normanno.