Ennesimo scandalo all’ospedale Cardarelli di Napoli: una salma è stata “parcheggiata” per più di un’ora nella sala accanto al bagno della medicheria utilizzato dai pazienti.
Decine le persone costrette a passare davanti al cadavere prima di poter usufruire dei servizi igienici. A fare la macabra scoperta è stata una paziente che a sua volta ha avvertito Daniela, figlia di un’altra ricoverata: “Non andare lì, c’è un morto”. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo giunto in codice rosso dal pronto soccorso del Cardarelli al reparto, è morto nel corridoio ed è stato lasciato su una barella nella stanza il cui bagno è solitamente utilizzato dai pazienti e dei loro parenti. Il corridoio del reparto, come accade storicamente in caso di sovraffollamento, ospita i degenti ricoverati sulle barelle. Per usufruire dei servizi, gli utenti sono stati costretti a passare davanti alla salma e ai suoi familiari in lacrime. Dopo alcune ore, poi, il cadavere è stato trasferito.
Dall’ospedale Cardarelli fanno però sapere che il cadavere “era stato trasportato dal reparto all’interno della medicheria, come spesso accade prima del trasferimento all’obitorio”, e che la donna “non era autorizzata ad entrare all’interno della stanza dove si trovava la barella”. “Il paziente S.G. – si legge in un comunicato del direttore generale dell’ospedale, Ciro Verdoliva – arrivato al Pronto soccorso in codice giallo alle ore 16,46 del 29.08.2017 è stato ricoverato in chirurgia d’urgenza alle ore 20,30 della stessa serata. Il paziente, già in condizioni disperate in quanto la sua patologia di base lo caratterizzava come “paziente in fase terminale”, è deceduto alle ore 10 di questa mattina dopo assistenza medica e rianimatoria iniziata dalle ore 9,00.
Dopo il decesso, al fine di permettere la composizione della salma ed evitare che la stessa restasse nell’area di degenza, come del resto da prassi, si è provveduto al trasferimento nella medicheria del reparto. L’area in questione è inibita ai degenti ed è riservata esclusivamente al personale. La salma è stata poi prelevata alle ore 10,50 e trasportata all’obitorio. Pertanto la salma non è stata mai “appoggiata” nel bagno – sostiene il dg Verdoliva – né tanto meno per tre ore. Il paziente, come sempre accade al Cardarelli, ha ricevuto il massimo rispetto, nella malattia e, purtroppo, anche nella morte.