Odissea in aeroporto, pronto l’imbarco per i 115 napoletani

E’ via libera all’imbarco. Si è conclusa dopo 17 ore  l’odissea dei 115 napoletani bloccati nell’aeroporto di Dubrovnik, senza assistenza e cibo. A breve potranno far ritorno a casa.

È dovuto intervenire il Ministero degli Affari Esteri Italiani, sollecitato dal sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, per sbloccare la situazione: in questo momento i pellegrini, che avevano già fatto il check-in ieri sera, si stanno imbarcando sull’aereo. Stanotte hanno dormito nei sacchi a pelo, uno a fianco all’altro, dopo il pellegrinaggio a Medjugorje.

Le autorità non li hanno fatti uscire dall’aerostazione croata. Colpa della compagnia aerea romena, Aviro Air, che non avrebbe pagato 18mila euro di tasse aeroportuali. Nel gruppo ci sarebbero anche donne e bambini, persino un neonato.

“Ci hanno fatto dormire sui pavimenti, solo dopo sette ore di attesa ci hanno fornito bottigliette d’acqua e qualche coperta. Tra di noi ci sono neonati, bambini ed ammalati, oltre a molti anziani. Addirittura è stato negato ad un diabetico di recuperare dalla propria valigia l’insulina che gli è necessaria  per vivere. Nessuna autorità locale o italiana si è fatta viva: solo dopo molte ore abbiamo avuto l’aiuto di un interprete che parlava la nostra lingua, visto che il personale dell’aeroporto conosceva solo l’inglese”, spiega un passeggero.

All’andata erano stati già riscontrati alcuni problemi, sia al check-in che all’imbarco dei bagagli. “Siamo partiti con molto ritardo ma mai pensavamo che succedesse questo. Anche l’agenzia ha regolarmente pagato la compagnia, abbiamo visto i bonifici” – dice un viaggiatore. – “Abbiamo dovuto allertare le autorità italiane perché tra di noi ci sono persone con problemi di salute e quindi necessitavano di medicinali che avevano nel bagaglio da stiva. Ma le autorità di Dubrovnik non ci hanno dato la possibilità né di uscire né di prendere il necessario dai bagagli”, conclude. Al momento non è stata adottata alcuna soluzione e ci vorrà, forse, ancora molto prima che i napoletani facciano ritorno a Capodichino.

(Fonte immagine: Corriere del Mezzogiorno)

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