Napoletani scomparsi in Messico, i familiari: “Marciscono in carcere, sono vivi”

Si tinge sempre più di giallo la vicenda di Raffaele Russo, del figlio Antonio, e del nipote Vincenzo Cimmino, i tre napoletani dei quali non si hanno più notizie dal 31 gennaio scorso, da quando sono spariti in Messico. L’ultima traccia che hanno lasciato è una nota vocale nella quale dicono di essere stati fermati dalla Polizia e che quindi stavano seguendo gli agenti.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine in relazione alla loro sparizione. I tre si trovavano in Messico per motivi di lavoro. Gli inquirenti non stanno tralasciando nessuna pista, dal rapimento a quella che porta alla malavita organizzata.

Intanto familiari e amici sono molto preoccupati, perché sono ormai 20 giorni che non si hanno notizie dei tre. Il portavoce della famiglia, Gino Bergamè, ha dichiarato al quotidiano Il Mattino che i congiunti sono convinti: “Sono stati rinchiusi in un carcere in Messico.  Siamo stati contattati da familiari di altre persone che da tempo non hanno più avuto notizie dei loro congiunti. Sono prigionieri”. In effetti nel paese centroamericano si sono registrate già due tragedie negli anni passati.

Nel novembre del 2013 infatti, il corpo di Ciro Poli, 21enne di Ponticelli che si era trasferito a Monterrey per vendere generatori elettrici, fu ritrovato carbonizzato, proprio mentre aveva allargato il suo giro di clienti e la ragazza della quale era innamorato aspettava un bambino. Nell’ottobre del 2014 invece si persero le tracce di Raffaele Molinaro, 36 anni, anche lui napoletano e anche lui venditore di generatori elettrici. A rendere più inquietante la sua vicenda c’è il fatto che due giorni dopo la sua scomparsa qualcuno usò la sua carta di credito.

La famiglia dei tre napoletani scomparsi a fine gennaio continua a chiedere a gran voce alle autorità competenti di mobilitarsi e di controllare le carceri messicane, anche lontano dalla città di Tecaltitlan. Ieri, nel corso della partita Napoli – Spal, è apparso anche uno striscione di sostegno ai tre desaparecidos e alla famiglia è apparso sugli spalti dello stadio San Paolo.

 

 

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