Crisi a Villaricca, Cacciapuoti: “280mila euro a fasce disagiate con taglio costi politica”

Villaricca. Non sono giorni facili per l’Amministrazione comunale di Villaricca che a breve, salvo rinvio o dichiarare il dissesto, dovrebbe portare in consiglio comunale il Documento Unico di Programmazione e il Bilancio di Previsione 2018-2020 con i suoi allegati.

La spada di Damocle del dissesto sulla testa e l’ennesima bocciatura che i Revisori dei Conti hanno formulato al documento finanziario proposto dalla giunta Punzo, hanno creato non pochi mal di pancia in maggioranza; tra chi teme una votazione contraria alla richiesta dei revisori, a chi vorrebbe il dissesto o peggio ancora paventa di non partecipare ai lavori del consiglio di martedì.

Mentre però Pd e Forza Italia si preoccupano di far quadrare i voti nel civico consesso, la Minoranza pensa ad intervenire per salvaguardare le fasce più deboli e bisognose. E’ delle ultimissime ore un emendamento proposto dal consigliere Raffaele Cacciapuoti e firmato da quasi tutti i gruppi di Opposizione, in discussione nella prossima assise e che prevede l’azzeramento delle indennità di funzione spettanti al sindaco, agli assessori, al presidente del consiglio comunale nonché dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali nonché la diminuzione dello stanziamento previsto per il servizio di protezione civile, al fine di impinguare maggiormente la spesa nel settore delle politiche sociali per le tematiche inerenti il diritto allo studio, interventi per l’infanzia, i minori, asili nido, gli interventi per disabilità, interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale e misure per gli anziani.

“In questo periodo così delicato per il nostro Ente e per le famiglie tutte, è doveroso se non d’obbligo che la politica per prima dia l’esempio – dichiara Cacciapuoti -. Abolizione degli stipendi per tutta la classe politica, destinare i 270.000 euro (spese degli organi istituzionali) oltre i 12.500 euro (servizio di Protezione Civile alle associazioni) che la giunta Punzo aveva aumentato da 18000 euro a 30500. Tale minore spesa andrebbe ad aumentare le misure di aiuto all’infanzia, alla disabilità, agli anziani, al diritto allo studio e allle fasce disagiate. E’ un dovere civico e morale, che vede si aumentare al massimo le tasse ma d’altro canto azzerati gli stipendi ai politici. Spero che si mettano da parte i personalismi ed i giochi di potere e all’unanimità si voti questo emendamento, che mette in primo piano i cittadini e dà l’esempio che nessuno ha privilegi”.

comunicato stampa

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