Sanremo. Alla proclamazione era incredulo Alessandro Mahmoud, 26 anni, in arte Mahmood, vincitore della 69esima edizione del Festival di Sanremo. Nato a Milano il 12 settembre 1992, da madre sarda e padre egiziano. Ha iniziato a studiare canto e chitarra a 12 anni e a 19 ha iniziato a prendere lezioni anche di pianoforte.
Una passione quella per la musica che lo accompagna dalla tenera età. A maggio rappresenterà l’Italia a Tel Aviv all’Eurovision Song Contest.
A poche ore dal trionfo al festival della canzone Italiana, il suo brano Soldi, già è nelle orecchie e sulla bocca di tutti. Un brano, che come lui stesso ha rivelato, ha avuto una stesura lenta e ricca di collaborazioni: “Parla di una famiglia non tradizionale, e di come i soldi in qualche modo influenzano i rapporti”. Il tema principale del brano è l’interesse economico che si cela dietro ad un rapporto apparentemente sincero.
All’ascolto approfondito sono due le cose che si ripetono nel brano e caratterizzano l’orecchiabilità, la domanda “come va?” e la parola appunto “soldi”. Due concetti contrapposti, quello affettivo del chiedere come procede la vita e l’altro materiale del vile danaro.
Ma in realtà il brano parla del tema della paternità. Guardare il video della canzone apre ancora di più la mente sul significato della canzone. Al centro, due i protagonisti: un ragazzo cresciuto e un bambino che guarda scene che ritraggono i genitori. Un padre che parla col bimbo e sulla mano ha tatuato un dragone, lo stesso identico dragone il ragazzo se lo farà tatuare sulla schiena quando sarà grande.
Una vittoria discussa quanto meritata, che apre uno squarcio sull’Italia attuale. Da questa mattina si sono letti post e tweet che fanno comprendere quanto si sia creato un clima intollerante al diverso, anche solo in apparenza.
Alessandro, cresciuto in Italia, a Milano, è visto come quello che è venuto a soffiare la vittoria all’italiano. Qualcuno ha scritto: “Vittoria politica, in linea con quello che voleva Baglioni” e ancora “Il festival della canzone italiana vinto da uno col nome straniero, siamo alla follia”. Eh si, siamo alla follia. A dare man forte, il ministro Salvini che in un tweet ha scritto “#Mahmood………….. mah………… La canzone italiana più bella?!? Io avrei scelto Ultimo, voi che dite??
Perchè Mahmood, italiano nato a Milano (lo ripeteremo spesso e con orgoglio), ha l’accento milanese e sul palco dell’Ariston è stato intonatissimo, inoltre, ha portato un brano che ha fatto suonare e battere le mani a tutta l’orchestra, ed infine ha raccontato una storia, senza urla, senza volgarità.
Ultimo particolare, da non sottovalutare: è un giovane e pare essere anche umile, una carriera ancora in erba, costruita tassello dopo tassello. Sulle combine e sulla vittoria già annunciata, spieghiamo ai “leoni da tastiera” che il disco esce il primo marzo.
Se fosse stato consapevole e sicuro di vincere Sanremo, avrebbe cercato in fretta e furia di far uscire il disco e vendere più copie forte della vittoria. A volte è questione di intelligenza. A volte.
di Francesco Mennillo