Frosinone, Gabriel strangolato dalla madre: “Gli ho stretto il collo e chiuso la bocca per zittirlo”

E’ stato strangolato dalla madre il piccolo di 2 anni morto ieri pomeriggio a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. I carabinieri hanno infatti fermato la donna, Donatella Di Bona, 29 anni, è stata già portata in carcere, al termine di un lungo interrogatorio nella notte.

La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio: la donna ha raccontato al 118 che il piccolo era stato investito in località Volla da un’auto poi fuggita. Un racconto che non ha convinto e ha fatto scattare gli ulteriori accertamenti dei carabinieri. I militari dell’arma hanno infatti capito che quella versione non era veritiera e hanno accertato che il piccolo sarebbe stato ucciso dalla madre.

Secondo una prima ricostruzione di inquirenti ed investigatori, la donna avrebbe ucciso il piccolo di appena 28 mesi prima stringendogli il collo e successivamente coprendogli la bocca per non farlo respirare, provocando così la morte per asfissia. La 29enne è accusata di omicidio. “Piangeva e voleva tornare a casa dalla nonna, gli ho stretto il collo e chiuso la bocca per farlo stare zitto”. Questa la confessione, secondo il quotidiano Frosinone Today, che Donatella Di Bona ha dato ai carabinieri dopo l’estenuante interrogatorio nel quale si è contraddetta diverse volte. Aveva a un certo punto detto ai carabinieri che era stata lei a investirlo accidentalmente. Ma la sua auto non presentava danni. Lei invece aveva dei graffi sul volto e sul collo. E proprio facendo leva su queste ferite alla fine la donna ha ceduto e confessato.

Dopo il fermo eseguito nella notte su disposizione del pm di Cassino, è stata trasferita nella sezione femminile del carcere di Rebibbia a Roma.

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