NAPOLI. I minuti sembrano ore sul quel reparto dell’ospedale Santobono di Napoli. Lì dove è ricoverata la piccola Noemi, dove i genitori aspettano con ansia una qualche parola rassicurante dei medici. Qualcuno che gli dica: “Tranquilli, Noemi è fuori pericolo”.
A 48 ore da quel tragico venerdì pomeriggio quando la famiglia della piccola di appena 4 anni è stata catapultata in un incubo genitori, nonni e parenti tutti si alternano al reparto di rianimazione piangendo e pregando. Un dolore composto, non una parola fuori posto, nonostante la situazione sia drammatica.
“Salvate la nostra bambina, diteci che la riporteremo via con noi” sono state le parole della mamma e del papà ai medici che stanno facendo di tutto per salvarle la vita. I medici hanno provato a rassicurare la famiglia ma fino a ieri sera le condizioni non erano così confortanti: il proiettile avrebbe procurato anche un danno alla colonna vertebrale, c’è il rischio che non possa più camminare.
È durata quasi 4 ore l’operazione a cui è stata sottoposta Noemi venerdì dopo che mentre si trovava all’esterno di un bar nella centrale e trafficata piazza Nazionale è stata colpita da quel maledetto proiettile. Un delicato intervento per asportare il colpo dal torace che ha penetrato la scapola destra e attraversato entrambi i polmoni per poi fermarsi nel retro mediastino.
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