“Ora il vice premier Salvini deve intervenire, perché non è possibile morire a 17 anni per colpa di un ragazzo con precedenti penali”. A parlare all’Ansa è Raffaele Turco, papà di Giuseppe (in foto), il ragazzo di 17 anni ucciso a coltellate a Casal di Principe da un 20enne di origine marocchina, già denunciato in passato perché sorpreso fuori ad un negozio con un’arma da fuoco.
17enne ucciso a Casal di Principe, parla il padre: “Stato non ci abbandoni, ora voglio giustizia”
“In questa zona siamo abbandonati a noi stessi, in mano ai violenti, perciò lo Stato adesso non deve lasciarci soli”, prosegue il genitore che chiede ora giustizia per il figlio. “Giuseppe doveva andare a mangiare una pizza ed invece ora non tornerà più. Farò di tutto per avere giustizia”, conclude Raffaele Turco.
L’aggressione è avvenuta in piazza Villa, a Casal Principe. L’alterco, seguito poi da una rissa che, a detta del giovane reo-confesso, avrebbe coinvolto altre persone, sarebbe nato dopo che una ragazza, contesa dal 20enne e dal 17enne, sarebbe apparsa all’esterno di un bar. L’aggressore, raggiunto da un decreto di fermo e ascoltato dagli inquirenti, ha raccontato di aver estratto il coltello che aveva con sé per difendersi durante la zuffa.

Subito dopo il fatto il presunto killer, che lavora come idraulico in zona, è fuggito ma è stato subito rintracciato grazie alle testimonianze degli amici della vittima, i quali hanno riferito che già in passato i due si erano già scontrati sui social. Alla base del litigio ci sarebbe una ragazza di 14 anni che in passato sarebbe stata legata sentimentalmente alla vittima e sembra che ora avesse una relazione con il giovane fermato.
Giuseppe, 18 anni a ottobre, è stato ucciso da almeno 8 coltellate inflitte dal 20enne, che ora dovrà rispondere di omicidio volontario. Qualche anno fa l’aggressore di Turco era stato sorpreso con un’arma da fuoco, sempre dai carabinieri, davanti a un negozio e per questo era stato denunciato per porto d’arma da sparo abusivo in luogo pubblico.