Da domani il virus dell’influenza stagionale del 2020 conoscerà la sua fase di massima espansione. Con la riapertura di tutte le scuole e di gran parte degli uffici pubblici e privati, il contagio raggiungerà il picco nelle prossime settimane. A spiegarlo è Giovanni Maga, direttore del lavoratorio di Virologia Molecorela per l’istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia.
Influenza 2020, il picco
“Dalla prossima settimana con la ripresa della piena attività di scuole e uffici è prevedibile un aumento dei casi di influenza” ha spiegato Giovanni Maga. “Nell’ultima settimana del 2019 si è registrato un leggero calo dei casi di influenza, ascrivibile al periodo di chiusura delle scuole, principali centri di diffusione del virus”.
L’esperto ha precisato quando sarà il picco: “Va ricordato che in ogni caso ci si avvicina alla fase di massima attività del virus. Al momento l’andamento risulta del tutto simile alla scorsa stagione, per cui si può ipotizzare che il picco di verificherà tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Ma i virus sono imprevedibili e quindi una stima più precisa si potrà avere nelle prossime settimane”.
Influenza 2020, sintomi
Anche se li abbiamo già anticipati in un altro articolo, è il Ministero della Salute che riporta un elenco dettagliato dei sintomi dell’influenza stagionale: “I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base”.
I sintomi dell’influenza di gennaio 2020 possono essere di varia intensità a seconda dello stato di salute della persona che entra in contatto con il virus e a seconda dell’aggressività dello stesso.
Ecco in elenco i principali:
- tosse, mal di gola e raffreddore con tanto muco e naso chiuso
- mal di testa
- febbre dai 38° in su
- brividi e mal di ossa
- dolori muscolari
- sonnolenza
- nausea, vomito, diarrea
- mancanza di appetito
- malessere generale
- congiuntivite
Influenza gennaio 2020: contagio e incubazione
Le modalità di trasmissione del virus sono le solite. Di solito è sufficiente che l’ospite entri in contatto con le goccioline di saliva o di muco della persona già colpita. Le vie aree sono sufficienti per cui basta anche un semplice starnuto o il contatto con superfici già contaminate dal virus (urina, asciugamani ecc). Solitamente la comparsa dei sintomi influenzali avviene dopo circa una settimana dal contagio. Il periodo di incubazione può comunque durare dai 3 ai 7 giorni.
Influenza, quanto dura
L’influenza ha una durata diversa a seconda dell’età della persona colpita. Negli adulti dura circa 7 giorni, nei bambini circa 10. L’effettiva durata tuttavia può variare in base allo stato di salute della persona colpita e dall’aggressività del virus.
I dati di dicembre
Secondo quanto riportato dal bollettino Influnet, il numero complessivo dei casi di influenza dall’inizio della diffusione è stato di 1.587.000. Nella settimana dal 23 al 29 dicembre, i dati parlano di 3,7 casi per mille assistiti, anche se tra i bambini si è registrato un numero più alto, 10 casi per mille. Nel bollettino non sono mancati gravi casi, caratterizzati da complicanze respiratorie. I pazienti a rischio di complicanze sono stati soprattutto i diabetici, gli obesi e persone affette da malattie cardiovascolari. Al momento si contano 4 decessi. Le regioni più colpite sono Marche, Campania e Trentino.