Reddito di cittadinanza, boom di furbetti in Campania e Sicilia

Reddito di cittadinanza, boom di furbetti in Sicilia. Sono almeno 100 le persone scoperte in Sicilia da quando ha preso il via il provvedimento. Come riporta Il Giornale di Sicilia, un picco è stato registrato tra aprile e maggio del 2019.

Ieri gli ultimi casi, 14 in un colpo solo in provincia di Catania. I carabinieri li hanno denunciati a Viagrande perché usufruivano del reddito di cittadinanza senza avere diritto. Tra loro un uomo in libertà vigilata con condanne definitive per associazione mafiosa. Gli indagati avrebbero alterato i dati dello stato civile nella documentazione fornita all’Inps, in particolare per quanto riguarda la composizione del proprio nucleo familiare. Alcuni di loro sono risultati come abitanti da soli per non cumulare i redditi degli altri appartenenti del nucleo familiare.

In questo gruppo di irregolari si nasconde dunque l’identikit del furbetto del reddito di cittadinanza. Ma la lista di chi beneficia del sussidio illecitamente comprende una moltitudine di figure. Ci sono lavoratori in nero, cassieri, baristi, fornai, venditori ambulanti, cantanti neomelodici, ma ne fanno parte anche mafiosi, ladri e spacciatori, così come ha raccontato la cronaca recente.

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Eclatante il caso del pusher con reddito di cittadinanza fermato dai finanzieri a Siracusa lo scorso ottobre, a bordo di una Porsche Macan di sua proprietà con mille euro in contanti e 120 grammi di cocaina. Ma tra i beneficiari c’erano pure cinque dei nove arrestati a novembre dalla polizia di Palermo nell’ambito dell’operazione antimafia che ha fatto luce sulle truffe alle assicurazioni con il sistema degli spaccaossa.

Furbetti della residenza, dell’Isee, ma anche della carta elettronica postale. Sorpresi anche ad utilizzare il bonifico alle slot machine, e c’è anche chi, nei supermercati, ha proposto ai clienti lo scambio proibito: pagare la loro spesa con la card per ricevere il corrispettivo in contante.

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I controlli

La Sicilia resta sorvegliata speciale perchè dopo la Campania ha il più alto numero di beneficiari, ma le frodi sono in tutta Italia, tanto che oltre duemila persone e 170 società, concentrate soprattutto nel Lazio, in Campania e in Lombardia sono sotto osservazione. Già dall’inizio dell’anno hanno potenziato i controlli e alle attività di verifica dell’Inps sono stati affiancate le verifiche dei Comuni, chiamati a intervenire con le proprie banche dati per cercare eventuali incongruenze e stanare i furbetti. I controlli si suddividono in due categorie. Sono ordinari quelli relativi a residenza e soggiorno; mentre sono straordinari i controlli che riguardano Isee 2020 e conti correnti.

Cosa rischiano i furbetti?

La reclusione da due a sei anni è la pena prevista per chiunque intasca illecitamente il reddito di cittadinanza presentando all’Inps dichiarazioni false. Rischia da uno a tre anni, invece, chi omette la comunicazione delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare.

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