Pensioni Quota 41 per lavoratori precoci: presentare domanda entro marzo

Pensioni Quota 41: presentazione domanda. I lavoratori precoci potranno presentare domanda di pensionamento fino al 1 marzo 2020. L’opzione è concessa ai cosiddetti “quota 41“, cioè ai soggetti che abbiano versato 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica e quindi prima dei 67 anni.

Pensioni per lavoratori precoci, come funziona “Quota 41”

Possono presentare domanda di pensionamento all’INPS tutti quei soggetti che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni di età e abbiano versato contributi per 41 anni. Per loro si apre la possibilità di andare in pensione anche prima del raggiungimento della “quota 100” così come introdotto dalla riforma Salvini. Per chi matura i requisiti entro l’anno, l’ultimo termine utile per fare istanza all’ente previdenziale è il primo del prossimo mese.

E’ possibile chiedere il pensionamento anche oltre il primo marzo. In questo caso però le eventuali domande presentare oltre il termine di scadenza – e non oltre comunque il 30 novembre – verranno “prese in considerazione soltanto in caso residuino le risorse finanziarie”. In pratica, in caso di mancata copertura economica, gli aspiranti “pensionati” precoci dovranno attendere l’anno successivo per beneficiare di “quota 41”.

Requisito essenziale pensioni qquota 41: contributi prima del 19esimo anno di età

Ciò che contraddistingue i lavoratori precoci, titolati a presentare domanda, sono tutti quelli che possiedono almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età e abbiano complessivamente contribuzioni per 41 anni. Da qui la denominazione di pensione anticipata. Chi, pur avendo cominciato a lavorare prima dei 19 anni, non goda di una contribuzione effettiva di 12 mesi, non potrà beneficare di “quota 41” e dovrà attendere la maturazione degli altri requisiti previsti dalla legge.

I criteri necessari per accedere a questa nuova finestra pensionistica saranno validi, stando alla legge, fino al 31 dicembre 2026. Chi ottiene l’approvazione della domanda, avrà diritto al trattamento pensionistico decorsi tre mesi dall’acquisizione dei requisiti.

Chi sono i lavoratori precoci

Coloro che rientrano in questa categoria e possono beneficiare della pensione precoce sono:

  • Disoccupati involontari che hanno terminato di percepire gli ammortizzatori sociali dal almeno tre mesi. Il rapporto di lavoro deve essere terminato per licenziamento, risoluzione consensuale nell’ambito delle procedure di conciliazione, oppure dimissioni per giusta causa;
  • caregiver: assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parenti di primo grado conviventi con handicap grave. Se il coniuge o i parenti di primo grado hanno più di 70 anni oppure siano a loro volta affetti da patologia grave, sono compresi anche parenti e affini fino al secondo grado conviventi;
    lavoratori con ridotta capacità lavorativa (almeno al 74%);
  • addetti a mansioni gravose da almeno sei anni negli ultimi sette o da almeno sette anni negli ultimi dieci. Ad esempio addetti alla conca di pelli, facchini, conducenti di camion, guidatori di gru, ostetriche, maestri d’asilo.

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