Decreto “Io resto a casa”
Il decreto del Presidente del Consiglio prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, come andare a fare la spesa. I negozi di generi alimentari, i supermercati, i mercati rionali non chiudono, anzi, continueranno ad essere aperti, ed è possibile frequentarli normalmente (naturalmente con le normali precauzioni e distanze di sicurezza per evitare il contagio). I centri commerciali restano aperti, salvo che nel weekend. Il lavoro va avanti, anche se alle aziende è consigliato di attuare il cosiddetto smart working, e ove non possibile di limitare gli spostamenti al massimo.
Bisogna restare nel Comune di residenza (ma per motivi speciali ci si può spostare)
Il decreto è chiarissimo: non ci si potrà più muovere dal proprio Comune di residenza. Allo stesso tempo gli spostamenti saranno tranquillamente consentiti per motivi di lavoro, di salute (comprovati da certificato medico) o per «stato di necessità» (come ad esempio dover acquistare farmaci o alimenti introvabili nel proprio Comune). In tutti questi casi servirà mostrare una autocertificazione, scaricabile anche dal sito del nostro giornale, e complilarla. Dichiarare il falso farà scattare le sanzioni penali previste per la “dichiarazione non veritiere”.
Non esistono più le vecchie «zone rosse» e «arancioni», con i Comuni in quarantena. Da stamani le regole valgono per tutta Italia.
Niente scuole e università fino al 3 aprile
Fino al 3 aprile le scuole e le università restano chiuse (anche se si parla di spostare la riapertura a dopo Pasqua). Sospesi anche i corsi professionali, i master e le attività formative, salvo quelle rivolte alle professioni sanitarie e i corsi di Medicina. Tutte le istituzioni scolastiche sono invitate a fornire le attività didattiche online. Vengono sospese anche le riunioni degli organi collegiali delle scuole in presenza.
Bar e ristoranti, stop agli assembramenti
Bar e ristoranti possono essere aperti, ma soltanto fino alle ore 18. In ogni caso sono vietati gli assembramenti all’aperto, e c’è l’ obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza di un metro, pena la chiusura.
Serrata per cinema, teatri, discoteca e pub
Da oggi è prevista la chiusura per teatri, musei, scuole di ballo, sale giochi e bingo. Stop anche a eventi sociali, congressi e meeting di ogni tipo. Chiusi istituti, cinema e qualsiasi altro luogo di cultura.
Si può continuare a fare sport?
Si ferma tutto lo sport agonistico aperto al pubblico, svolto in impianti pubblici o privati. Chi vuole, però, può tranquillamente andare a correre, andare in bicicletta, o fare sport ed altre attività motorie negli spazi aperti. Come noto, stop al campionato di calcio e agli sport agonistici di ogni tipo fino al 3 aprile. E sono stati chiusi tutti gli impianti sciistici in tutta Italia.
Cosa bisogna fare in caso di febbre e malessere? Se la temperatura del corpo supera i 37,5 gradi è fortemente raccomandato restare a casa, limitare al massimo i contatti sociali, e chiamare il medico per farsi consigliare il da farsi. Il divieto di muoversi da casa è invece assoluto per chi è in quarantena, per chi è positivo anche se senza sintomi, per chi è stato in contatto con un malato, oltre che naturalmente per i contagiati e malati di Covid-19. Per tutti i cittadini non è possibile andare a trovare i malati in ospedale né persone nelle residenze sociosanitarie, lungodegenza, riabilitative: l’accesso è consentito solo su espressa indicazione della direzione sanitaria.
Cosa si rischia ad infrangere le regole
Il decreto stabilisce che chi viola le prescrizioni è punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro. Pene più gravi possono essere comminate per chi adotterà comportamenti, come ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi, che possono configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.