Approvato il nuovo decreto legge del 24 marzo 2020. Prevede la possibilità di lockdown fino al 31 luglio. E’ quanto hanno deciso con un provvedimento d’urgenza i membri dell’Esecutivo radunati nel Consiglio dei Ministri di oggi.
Decreto legge del 24 marzo 2020 approvato: emergenza fino al 31 luglio
Il decreto prevede un ulteriore inasprimento delle sanzioni per chi trasgredisce le misure di contenimento dell’epidemia del coronavirus. La decisione arriva dopo quasi due ore di riunione a Palazzo Chigi, dove il premier Conte ha dovuto accogliere e smussare le richieste dei singoli dicasteri. Il capo del Governo dovrà inoltre riferire ogni 15 giorni in Parlamento di quanto deciso con i decreti ministeriali e dell’efficacia delle misure in relazione all’andamento dell’epidemia.
Cosa prevede il nuovo dl sul coronavirus
Diverse le disposizioni introdotte dal nuovo decreto. Anzittutto: multe da 400 a 3mila euro per chi non rispetta i divieti di circolazione e stop fino a 30 giorni per le attività commerciali. Inoltre lo sttop fino a 30 giorni per le attività commerciali. Infine la possibilità per i presidenti di regione di emettere ordinanze più restrittive nei territori a maggiore circolazione del virus. Devono essere però convalidate con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri entro 7 giorni.
Il premier resta però l’unica autorità che può comprimere ulteriormente le libertà costituzionali. Questo chiarimento sgombra il campo dai dubbi e toglie adito a ulteriori ordinanze regionali o comunali che siano più restrittive di quanto già previsto dal decreto legge.
Nello specifico, infatti, alla scadenza dei divieti di circolazione e chiusura di scuole, bar, ristoranti, parchi e di tutte le altre attività che hanno subito uno stop, sarà possibile adottare nuove restrizioni. Le limitazioni potranno interessare alcune parti del territorio nazionale ovvero, se occorre, la totalità di esso, purché abbiano una durata non superiore a 30 giorni. Queste restizioni potranno essere reiterate, prorogate o rimodulate più volte fino e non oltre la data di scadenza dello stato di emergenza del 31 luglio, in base all’andamento dell’epidemia e alle indicazioni del comitato scientifico.
Cosa significa
In sintesi, dunque, la situazione di lockdown e di “quarantena” potrebbe durare fino alla fine del mese di luglio, ma spetterà di volta in volta al premier cambiare con decreti del presidente del Consiglio dei Ministri le misure restrittive. Non è detto che fino a quella data la situazione resti quella che si è configurata attualmente con divieti di spostamento da un comune all’altro e da una regione all’altra. Se l’epidemia sarà contenuta, il Governo potrebbe allentare il sistema di limitazioni imposto sul territorio o sui singoli territori interessati dal contagio.
Nuovo decreto legge, il potere dei presidenti di regione e dei sindaci
La decisione sarà adottata con Dpcm su proposta del ministero della Salute, sentiti i ministri competenti e i presidenti di regione interessati. Secondo il decreto legge del 24 marzo, i governatori però viene riconosciuto un potere importante. Infatti questi ultimi potranno adottare autonomamente o in via di urgenza per igiene sanitaria misure più restrittive valide ed efficaci per 7 giorni. Entro questo termine devono essere confermate con Dpcm. Lo stesso vale per le ordinanze dei sindaci rispetto al presidente della regione o al presidente del consiglio dei ministri che deve confermarle entro 7 giorni con decreto.