Papa Francesco sul sagrato di Piazza San Pietro per chiedere al Signore di ascoltare l’invocazione di tutti gli uomini e le donne in questo tempo segnato dall’epidemia. La preghiera prevede anche l’adorazione del Santissimo Sacramento, con il quale al termine il Pontefice impartirà la Benedizione Urbi et Orbi, con la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria. Quest’ultima eccezionalmente “cambia” alla luce dei tempi particolari che viviamo.
La preghiera
“Impauriti e smarriti, chiamati a remare insieme” “Da settimane sembra che sia scesa la sera, fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante e ci siamo ritrovati impauriti e smarriti, presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”.
La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false sicurezze in cui abbiamo costruito i nostri progetti, priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato abbandonato cio che alimenta sostiene la nostra vita la nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi che hanno nutrito l’anima dei nostri popoli.
Con la tempesta è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ego preoccupati della nostra immagine. È rimasta scoperta quella appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli. Perché avete paura? Non avete ancora fede? Signore la tua parola stasera ci colpisce e ci riguarda tutti in questo nostro mondo siamo andati avanti a tutta velocità seoxtnendoci forti d capaci di tutto avidi di guadagno frastornare dalla fretta non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami non ci siamo funestati di fronte a guerre e ingisuticizie e non abbiamo ascoltato il grido dei poveri e dei malati. Siamo rimasti imperterriti pensando di rimanere sani in un mondo malato. Ora nel mare agitato ti imploriamo: svegliati Signore.
In questa Quaresima suona il tuo appello urgente. Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come tempo di scelta. Non è tempo del tuo giudizio ma del nostro giudizio. È tempo di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È tempo di reimpostare la rotta della vita verso di te e verso gli altri.
Tanti hanno capito che nessuno si salva da solo. Quanta gente esercita pggi ogni giorno infonde speranza avendo cura di non seminare panico ma con responsabilità. Quante persone pregano, offrono, intercedano per il bene di tutti. La preghiera è il servizio silenzioso sono le nostre arme vincenti. Perché avete paura? Non avete ancora fede?
Da soli affondiamo. Abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche dele nostre vite. Consegnimogli le nostre paure con lui a bordo non si fa naufragio. Questa è la forza di Dio. Volgere al bene tutto quello che ci capita. Porta il sereno nelle nostre tempeste. Con Dio la vita non muore mai. Il Signore ci interpella e ci invita a praticare solidarietà e speranza capace di dare sostegno in queste ore in cui tutto sembra naufragare.
Abbiamo un’ancora nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo una speranza nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore rendentore. In mezzo all’isolamento in cui stiamo patendo la mancanza dell’affetto, degli incontri ascoltiamo l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Signore ci interpella a ritrovare la vita che ci attende, non spegniamo la fiammella smorta e lasciamo che riaccenda la speranza. Abbracciare la sua croce significa trovare coraggio per tutte le contrarietà del presente abbandonano o affanno di onnipotenza. Significa trovare coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, fratenirta, solidarietà.
Da questo luogo che racconta la fede di Pietro stasera vorrei affidarvi tutti al signore per intercessione della Madonna. Da questo colonnato che abbraccia Roma scenda su di voi come un ababtscico consolante la benedizione di Dio. Signore benedici il mondo dona conforto ai corpi. Ci chiedi di non avere paura ma la nostra fede e debole. Tu Signore non lasciarci in balia della tempesta.
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