Bonus 600 euro, arriva la segnalazione dell’INPS: “truffe via SMS”

Truffa Inps. Bonus 600 euro, arriva la segnalazione dell’INPS: attenzione alle truffe via SMS. Con il comunicato stampa del 6 aprile l’Istituto fa sapere che proprio in queste ore è partita una campagna di malware attraverso l’invio di SMS che invitano a cliccare su un link per aggiornare la propria domanda per l’indennità di 600 euro.

Tramite questo link si installa un’app malevola: l’ennesimo tentativo di phishing, con cui si prova a recuperare dati sensibili degli utenti. Questi SMS dunque non sono inviati dall’INPS, che qualora dovesse inviare messaggi sul vostro cellulare, non conterrebbero link a siti web.

L’unico accesso ai servizi INPS è tramite il loro sito istituzionale.

Truffa Inps, bonus 600 euro, INPS: «Attenzione alle truffe via SMS»

Le domande per il bonus 600 euro per le partite IVA hanno avuto inizio il 1° aprile, e dopo nemmeno una settimana l’INPS già segnala tentativi di phishing.

Il phishing è una truffa informatica che di solito si realizza via email, utilizzando il logo contraffatto di istituti affidabili, in cui si invita il destinatario a fornire dei dati riservati (come il numero della carta di credito, password per l’accesso al servizio di homebanking), motivando la richiesta con ragioni di ordine tecnico.

I tentativi di truffa segnalati dall’INPS arrivano tramite SMS, che invitano gli utenti a controllare la propria domanda COVID-19 (riferendosi quindi anche al bonus baby sitter) cliccando su un link. Il link però porta a scaricare un’applicazione malevola.

L’INPS quindi informa, con il comunicato stampa del 6 aprile 2020, che questi messaggi non sono stati mandati dall’Istituto.

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Segnalazione di tentata truffa tramite phishing

Eventuali comunicazioni da parte dell’INPS tramite SMS non conterranno link a siti web. L’unico modo per accedere ai servizi INPS, lo ricordiamo, è tramite il loro sito istituzionale: www.inps.it.

Purtroppo nemmeno l’emergenza sanitaria ferma i truffatori che, anzi, approfittano di questo momento di incertezza economica. A fine marzo infatti era toccato all’Agenzia delle Entrate segnalare i tentativi di phishing via email per ottenere inesistenti rimborsi.

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