E’ già partita la caccia al modulo di autocertificazione in pdf sul web per la fase 2. Sarà necessario? E come sarà? E’ già disponibile? In realtà i dubbi a pochi giorni dalla dalla fine del lockdown sono tanti.
Modulo di autocertificazione per fase 2
Con la riapertura di molte attività commerciali e produttive, il modulo servirà meno. Non sarà più necessario compilare l’autocertificazione per andare a fare la spesa o per andare in cartolibreria, com’era previsto dall’inizio della fase 1. Le persone residenti in un comune potranno uscire di casa senza bisogno di certificati che attestino la sussistenza di comprovate esigenze di necessità o di lavoro. Salvo ulteriori restrizioni dovute a una riesplosione dell’epidemia, i tempi difficili del lockdown sono ormai alle spalle.
Riacquisteremo così la nostra libertà di circolazione, tra l’altro prevista dalla Costituzione. Le limitazioni, nella fase 2, riguarderanno principalmente gli spostamenti da regione a regione. Se si vuole andare, ad esempio, dalla Campania alla Sicilia, lo si potrà fare solo per ragioni di lavoro o altre necessità. All’interno della propria regione sarà possibile spostarsi anche da un comune all’altro o da una provincia all’altra senza bisogno di certificazioni o di comprovate necessità.
Le possibili differenze per gli over 70 e le zone rosse
Scrive oggi La Stampa che però questo potrebbe non valere per tutti. Non sarà possibile per i comuni in cui vige eventualmente la zona rossa, e probabilmente non sarà possibile neanche per gli over 70, che essendo la fascia d’età più esposta ai rischi del coronavirus, potrebbero avere il diritto di uscire e circolare in città soltanto dalle 10 e 30 alle 18, cioè in quegli orari in cui non c’è il tran tran casa-lavoro. Sarebbe una scelta che già altre realtà, come Israele, hanno adottato.
Modulo di autocertificazione per andare fuori Regione
Potrebbe subentrare inoltre un altro modulo di autocertificazione per i dipendenti che rientrano a lavoro. Dovranno infatti testare che non hanno avuto contatti con casi positivi. Ovviamente una soluzione del genere, qualora diventasse legge, sarebbe difficile da applicare, perché potrebbe scaricare sul lavoratore la responsabilità di eventuali contagi. Ci sono aziende che stanno facendo sottoscrivere ai propri dipendenti questi moduli.
«Non è una prassi censurabile – commenta a La Stampa il segretario torinese della Fim, Davide Provenzano – ma c’è stato un caso in cui si è andato oltre e nel tentativo di scaricare sui lavoratori la responsabilità si richiedeva anche una cosa impossibile da accertare: i contatti con possibili asintomatici».
Insomma, ancora diversi interrogativi aperti. Per ora l’unica certezza che è dal 4 maggio cambierà il modulo di autocerticazione per l’avvio della fase 2. Per spostarsi dal proprio comune a un altro comune, non sarà più necessario. Occorerà solo per uscire fuori Regione. resterà molto difficile andare da Milano a Roma o da Napoli a Palermo. E viceversa. Ci potrebbe essere però una deroga per chi volesse raggiungere le seconde abitazioni. Anche in quel caso bisognerà usare il modulo per attestarlo alle forze dell’ordine.