Parrucchieri, barbieri ed estetiste, ipotesi apertura 18 maggio con queste regole

C’è uno spiraglio per la riapertura di alcune attività finora differite informalmente a giugno ma soltanto in alcune regioni. Si parla di ristoranti, parrucchieri, estetisti e bar, che vanno di pari passo con la possibilità di riapertura differenziata nelle regioni a partire dal 18 maggio.

Spiega oggi Repubblica che se i risultati della riapertura dal 4 maggio saranno positivi (ovvero se il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 non riprenderanno un’impetuosa circolazioni, ci sono buone probabilità che arrivi il via libera anche per queste attività, considerate all’inizio troppo a rischio:

Sarà la settimana dal 4 all’11 maggio quella decisiva per capire se l’Italia è davvero entrata nella Fase 2 — potrà cioè riaprire, almeno nei territori a basso contagio, le attività ancora vietate — oppure sarà costretta a premere di nuovo sul freno per un’impennata dei contagi (come gli scienziati temono). Cinque milioni di tamponi, un ospedale Covid ogni milione di abitanti e 150 mila test sierologici è il piano nazionale del governo. Ma per le Regioni tutto dipenderà dall’esito del monitoraggio che inizierà lunedì. Se a distanza di una settimana il fattore R0 sarà sotto controllo, sarà possibile progettare una ripartenza differenziata già dal 18 maggio.

In quali Regioni si anticipa

Le regioni in cui è allo studio un piano per poter alzare le serrande prima, in base agli incontri tra assessorati e associazioni di categoria, sono: 

  • Veneto, al momento si pensa al 18 maggio
  • Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, via libera confermato della Regione per il 14 maggio; 
  • Puglia e Sardegna via libera confermato della Regione per l’11 maggio, a discrezione dei sindaci in base al contagio
  • Abruzzo, via libera al 18 maggio.

Protocollo e regole

Le linee guida cui devono attenersi esercenti e clienti dovranno essere ferree e verrano nello specifico definite regione per regione. Tuttavia le direttive dei protocolli di sicurezza, le ha dettate il governo.

  • cartellonistica con indicazioni chiare per cliente e operatori
  • svolgere attività esclusivamente su appuntamento e offrire orari flessibili per limitare l’afflusso
  • le postazioni di lavoro all’interno delle strutture potranno essere utilizzate esclusivamente in modo da garantire sempre una distanza di almeno due metri tra persone
  • assicurare la permanenza del cliente solo nello spazio di tempo strettamente necessario all’erogazione del sevizio
  • misurare la temperatura degli operatori a inizio servizio
  • limitare l’accesso alle aree come la reception a un cliente alla volta
  • dotare di mascherina clienti e operatori
  • delimitare gli spazi per assicurare la distanza
  • utilizzare copri scarpe e camici monouso
  • utilizzare se necessario mascherina Ffp 2, occhiali o visiere protettive

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