Dopo settimane di trattative alla fine a spuntarla è stata la linea degli aiuti. L’Europa dovrebbe finanziere la crisi con 500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti. Uno stanziamento record che va anche oltre le previsioni e c’è una buona notizia: l’Italia sarà il paese che avrà più fondi.
Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea per lo Stivale ammonta a 172,7 miliardi di euro, 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. Insomma, il Governo Conte avrà a disposizione 80 miliardi a fondo perduto e 90 da restituire. Un vero bazooka economico quello sparato dall’Unione Europea che permetterà al continente duramente colpito dal “Coronavirus” di programmare un sostanzioso rilancio.
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Dove prende i soldi l’Unione Europea?
I soldi saranno reperiti sui mercati attraverso i bond emessi da Bruxelles. La comissione ripagherà i suoi debiti grazie a nuove risorse come plastic tax, stop all’elusione fiscale dei giganti del Web. Previsto anche nuovo sistema di pagamento delle quote per inquinare esteso anche ad aerei e navi. L’Italia, come dicevamo, sarà il maggior beneficiario dei fondi: incassa così quasi un quarto dell’intero pacchetto, in quanto sarà definita dalla Ue “Paese maggiormente colpito” da virus e recessione.
Cosa succede adesso?
Dopo la proposta della Commissione ci sarà un braccio di ferro con Austria, Danimarca, Svezia e Olanda. Questi paesi si oppongono ai trasferimenti a fondo perduto. Vogliono dare solo prestiti e pretendono garanzie alla “greca”. I paesi dell’Est anche daranno filo da torcere perché avranno meno fondi visto che non hanno affrontato una crisi come quella italiana. Il negoziato tra capi di Stato e di governo sfocerà nel summit del 18 giugno, che vista la complessità del dossier dovrebbe tenersi con la presenza fisica dei leader a Bruxelles, la prima volta nell’era Covid.