È tornato sopra la soglia di guardia, fissata a 1, l’indice di contagio Rt in Campania. Si tratta di un indicatore che valuta “la capacità di crescita o contrazione della curva epidemica”. Ieri in Campania si è registrato un’improvvisa impennata: 19 casi in un giorno, ed è il dato più alto dall’emergenza di Mondragone di inizio mese.
Coronavirus, l’indice di contagio Rt supera quota 1 in Campania
L’indice è salito a 1,38. Crescono anche i ricoveri in Campania: al Cotugno ci sono 13 degente, di cui 10 conclamati e 3 sospetti. Dei conclamati, 3 sono in gravi condizioni e ricoverati tra rianimazione e terapia subintensiva. Nella serata di ieri gli ultimi arrivi: una coppia di Giugliano con l’uomo che presentava febbre alta ed era in crisi respiratoria. Non si esclude possa essere ricoverato in terapia intensiva.Al Covid center dell’Ospedale del Mare sono 6 i pazienti ricoverati, di cui 4 arrivati da poco. Tre provengono dal campo di Scampia, l’altra è una venezuelana. Per quanto riguarda i contagi, preoccupano i casi registrati a Salerno e provincia ma anche quelli riscontrati nel Casertano, tra cui quelli segnalati a Castel Volturno e a Conca della Campania.
“La situazione è sotto controllo. Bisogna occuparsi di questa vicenda avendo un atteggiamento prudente ma scientifico. Non vi è attualmente alcun rischio di zona rossa per Salerno”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la visita all’ospedale di Sapri. Il governatore campano non ha riservato parole leggere nei confronti della Lombardia: “Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti. Migliaia non centinaia”.
“A Milano – ha sottolineato il presidente della Regione – discutono ancora se la zona rossa doveva farla il governo o la Regione Lombardia. Noi, intanto, abbiamo chiuso e salvato la vita di centinaia di persone”. “Qui in Campania – ha detto – abbiamo ospedali di assoluta eccellenza. Non c’è bisogno di andare a Milano, Bologna, Verona o Pavia”.
“In Italia – ha proseguito – si aspettavano che qui ci fosse una ecatombe, sono rimasti delusi. Provate a immaginare cosa sarebbe accaduto se Codogno fosse stata in Campania e non in Lombardia. Non avremmo potuto aprire bocca per altri duecento anni in Italia. Non è andata così e oggi camminiamo a testa alta. La Campania è stata la regione che ha retto meglio di tutte. Una sola provincia lombarda, Bergamo, ha contato duemila morti tra gli anziani nelle residenze sanitarie assistite. In tutte le Rsa della Campania, 14 decessi”.