Mugnano. Uccisi e poi sotterrati: trovati i corpi del boss, del figlio e dell’autista

Mugnano. Trovati i resti di tre lupare bianche, di tre uomini uccisi undici anni fa in una delle tante fasi della guerra per la droga a Napoli nord. In una zona di Mugnano, area circumvallazione, sono spuntati i resti del boss Francesco Russo (alias dobermann), del figlio Ciro e dell’autista Vincenzo Moscatelli uccisi e fatti scomparire nel 2009, al termine di indagini difensive condotte dal penalista Luigi Senese, difensore di Carmine Amato e di Francesco Biancolella. Decisivo il lavoro difensivo sulle dichiarazioni del pentito Cerrato, che ha spinto il difensore (dopo aver avvisato inquirenti e forze dell’ordine), a scavare in una area di 1500 metri. Ora i due imputati sono attesi in corte di assise appello per il processo di secondo grado.

Mugnano, trovati resti umani in un terreno

Sul posto sono intervenuti tre pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Marano, guidati dal capitano Gabriele Lo Conte, nell’ambito di indagini difensive. Da tempo gli uomini dell’Arma stavano eseguendo scavi nella zona, in cui sono stati occultati i corpi di tre persone ammazzate nel 2009, nell’ambito di un regolamento di conti all’interno del clan Lo Russo. Presenti anche la Polizia Scientifica e il medico legale per una prima valutazione visiva. Sul luogo del ritrovamento dei resti umani, sono accorsi anche i familiari delle vittime.

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