C’è una soglia psicologica e materiale oltre la quale scatta il lockdown. Sono 2300 ricoveri in terapia intensiva. A rivelarlo fonti vicine al Governo, così come anticipato anche da Fanpage.it.
Soglia dei 2300 ricoveri in terapia intensiva: scatta il lockdown
L’Esecutivo monitora costantemente la curva dei contagi. Se le nuove restrizioni adottate nelle zone più a rischio, come Campania e Lombardia, non dovessero bastare, si procederà a ulteriori strette su attività commerciali e scuole. Gli scenari peggiori prevedono un aggravamaneto dei ricoveri e dei decessi da qui a metà novembre. A Palazzo Chigi si preparano al peggio. Già nel prossimo DPCM si studiano nuove chiusure di attività non essenziali, come palestre, piscine o centri commerciali.
Ma la stretta potrebbe estendersi anche ad altre attività come barbieri, centri estetici e parrucchieri se la situazione non desse segnali di miglioramento. C’è poi un numero usato come indicatore dalla Prefettura: 2300 pazienti in terapia intensiva. Attualmente ne sono 926, ma i ritmi di crescita dei ricoveri in degenza ordinaria e in terapia intensiva aumentano costantemente. Analizzando i dati di ogni singola regione, al momento solo Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta hanno un rapporto di posti letto in terapia intensiva per abitante maggiore della soglia di sicurezza.
Le altre Regioni invece preoccupano, specie la Campania che ha un rapporto di 7,3 letti ogni 100mila abitanti. L’altro parametro che occorre monitorare è l’indice Rt, ovvero la trasmissibilità del virus nelle diverse regioni. In questo caso, secondo fonti trapelate dal Governo, il lockdown scatterebbe se il valore superasse l’1,5 per 3 settimane consecutive. Le chiusure sarebbero a catena: prima palestre e piscine, poi ristoranti e altre attività commerciali.