Resta aperta l’incognita delle riaperture. Dopo la parentesi delle festività natalizie, scandite dall’alternanza tra zone rosse e zone arancioni, ristoratori, baristi e titolari di centri sportivi sono ansiosi di capire come e quando potranno tornare in attività.
Covid. Riapertura per bar, ristoranti e piscine. Le date
Indicazioni positive sono arrivate in queste ore dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto stamattina al programma Agorà: ”Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio”, ha annunciato. Il ministro ha aggiunto che si dovrà tenere conto dell’andamento dei contagi, “ma l’apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile. Vorrei lanciare un segnale di tranquillità”. La data a cui guarda il Governo è quella del 27 gennaio. Esclusa, per ora, invece, il ritorno dei tifosi allo stadio.
C’è ansia anche per la riapertura di bar e ristoranti. Al momento, finché vigerà la zona rossa/arancione in tutta Italia, i locali continueranno a funzionare soltanto per asporto o delivery, senza possibilità per il cliente di sedersi ed essere servito. Il 7 gennaio però finiranno le misure restrittive provvisorie che prevedono un’unica fascia di rischio epidemiologico per tutta l’Italia e il Paese tornerà a “spaccarsi” in colori diversi a seconda dell’andamento dei contagi. La Campania dovrebbe tornare, salvo sorprese, in zona gialla. Lo slittamento nella fascia di minore rischio in realtà era già scattata prima dell’inizio delle feste, il 20 dicembre, ma il governatore Vincenzo De Luca decise di prolungare la zona arancione in vista dell’inizio delle festività natalizie.
Dunque, salvo cambiamenti di rotta, dal 7 gennaio a Napoli come a Caserta o a Salerno riapriranno al pubblico, fino alle 18, bar e ristoranti. Ci si potrà sedere e consumare un aperitivo o un caffé, senza correre il rischio di incappare in una multa. Alle 22 vigerà il coprifuoco. Sarebbe una boccata d’ossigeno per tantissimi commercianti e ristoratori, alle prese con una crisi che non ha accennato ad attenuarsi neanche durante le feste di Natale. In particolare potrebbero tirare un respiro di sollievo i negozianti del lungomare di Napoli, messi in ginocchio, oltre che dal Covid, da una violenta mareggiata.