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Lecce, sfida social a scuola: bimba tenta di impiccarsi in bagno. Salvata dalle amichette

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Ancora una challenge. Ancora una bimba che rischia di morire per partecipare a una sfida social. E’ successo in provincia di Lecce, dove una bambina di 9 anni ha tentato il suicidio stringendosi una corsa al collo a scuola. A trarla in salvo alcune amichette.

Salento, bimba di 9 anni tenta il suicidio in classe: è allarme challenge

In circostanze ancora da chiarire, una bamina di una scuola elementare avrebbe chiesto alle maestre di andare in bagno. Accordato il permesso, la piccola sarebbe entrata nella toilette e avrebbe legato il collo a un’estremità di una cordicella, e l’altra a quella di un sifone. A scongiurare la tragedia alcune amichette che hanno subito allertato il personale scolastico.

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Le maestre, una volta entrate in bagno, hanno subito liberato il corpo della piccola dalla corda a cui si era legata. Interrogata, la bambina ha poi ammesso di aver voluto emulare le folli sfide che vengono lanciate sui social network. Solo pochi giorni fa è morto Pietro, un bambino di appena 9 anni della periferia di Bari, vittima a sua volta di una challenge con cui aveva provato a imitare Antonella Sicomero, l’altra bambina di 10 anni di Palermo tragicamente scomparsa per aver partecipato a un gioco social su Tik Tok.

Il fenomeno dilaga. Gli psicologi: “Togliete lo smartphone agli under 14”

Sul caso adesso indaga la Procura dei minori con l’ausilio della Polizia giudiziaria. Ma il fenomeno ormai dilaga tra i giovanissimi. Gli episodi di challenge mortali si stanno moltiplicando. Nelle ultime settimane sono già quattro i casi denunciati alle forze dell’ordine e pervenuti agli organi di stampa. A Napoli un ragazzino è stato tratto in salvo dal papà prima che fosse troppo tardi. Gli psicologi lanciano l’allarme. “I genitori devono evitare ai bambini sotto i 14 anni di avere un cellulare proprio. Il figlio a scuola non ha necessità del cellulare e a casa può tranquillamente usare quello dei genitori”, ha dichiarato a Il Mattino Maria Esposito, psicologa esperta in devianza.

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