Candelora 2021: significato, proverbio, cos’è e perché segna la fine dell’inverno

Il 2 febbraio 2021 si celebra la Candelora: qual è il significato, il proverbio, cos’è e perché si celebra. La Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano la festa della Presentazione al Tempio di Gesù, celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. E’ preceduta dai cosiddetti giorni della merla, che corrispondono al 29, 30 ,31 gennaio.

Significato della Candelora 2021

Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, e tuttora nella forma straordinaria del rito romano, la festa era (ed è) chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria. La riforma volle riportare la festa all’originale evento: la celebrazione della Presentazione al tempio del Signore, rimasta invariata nella chiesa ortodossa.

La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.

La tradizione

La Candelora viene anche chiamata in alcune regioni, tra cui il Piemonte, “Giorno dell’orso“, perché la leggenda racconta che l’orso si sveglia dal letargo e uscendo fuori dalla tana valuta se il tempo è abbastanza buono per uscire definitivamente. A Mentoulles nel periodo di Carnevale si usava far vestire un uomo da orso e farlo schernire e bastonare mentre vagava per le strade tirato da una catena o da una corda. In Puglia l’orso ballava la tarantella mentre girovagava per le strade del paese. E feste simili si ritrovano in molte altre località. Anche perché questo animale simboleggia la forza primitiva della natura che in inverno va in letargo e si risveglia in primavera.

La parola Candelora deriva dal latino festa candelarum. Va messa in relazione con l’usanza di benedire le candele, prima di accenderle e portarle nella processione.

I ceri vengono conservati nelle abitazioni dei fedeli per essere riutilizzati, come accadeva in passato, per ingraziarsi le divinità pagane, durante calamità meteorologiche, oppure nell’assistenza di una persona gravemente malata, o nel caso di epidemie, o nell’attesa del ritorno di qualcuno momentaneamente assente, o infine, come accade attualmente, in segno di devozione cristiana.

Proverbio sulla Candelora

  • “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora”: questo è il proverbio più antico sulla Candelora.
  • In Umbria e luoghi limitrofi si usa dire: “La Madonna Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento nell’inverno semo drento”.
  • A Cannelora Vierno è fora! Risponne San Biase: Vierno mo’ trase! dice a vecchia dint’ a tana: …nce vo’ ‘nata quarantana! cant’ o monaco dint’ o refettorio: tann’ è estate quann’ è Sant’Antonio!

Ti potrebbe interessare

Torna in alto