Il martedì grasso è il giorno che chiude la cosiddetta settimana ‘grassa’, ossia il periodo clou del Carnevale, che inizia con il giovedì grasso e termina appunto in occasione del successivo martedì (nel 2021 dall’11 al 16 febbraio).
Martedì Grasso: perché si chiama così
Le date cambiano ogni anno in quanto il Carnevale è una ricorrenza mobile, che dipende dalla collocazione delle festività pasquali.
La tradizione cristiana impone che il Carnevale sia seguito dalla Quaresima, i 40 giorni di digiuno e preghiera che portano alla Pasqua. Questo legame è fondamentale per comprendere come mai si parli di martedì ‘grasso’: anticamente l’ultimo giorno di Carnevale rappresentava l’occasione per intavolare ricchi banchetti a base di carne, prima di osservare penitenza.
Leggi anche >> Carnevale 2021: frasi di auguri e immagini da inviare su Whatsapp e Facebook
Ne è riprova il fatto che secondo molti esperti il termine Carnevale derivi dal latino carnem e levare, che significa “eliminare la carne”. Si tratterebbe dunque di un chiaro riferimento alla pratica religiosa di evitare il consumo di carni a partire dal mercoledì delle Ceneri fino alla conclusione della Quaresima.
Le tradizioni
A seconda dei Paesi e delle Regioni d’Italia, il “martedì grasso” può assumere nomi differenti o non esistere affatto. È il caso di Milano, che segue il rito ambrosiano secondo cui l’ultimo giorno di Carnevale è il sabato, anziché il martedì.
La tradizione fa risalire questa usanza direttamente a Sant’Ambrogio, che tardò il rientro in città da un pellegrinaggio e fece aspettare i fedeli per l’inizio della Quaresima. In questo modo il Carnevale dura di più, terminando il sabato dopo le Ceneri. In Sardegna il martedì grasso assume vari nomi: a Mamoiada si chiama Martisero, a Ulassai si chiama Martisperri. Nel Regno Unito e negli USA, invece, il “martedì grasso” prende il nome di Pancake Day. Infine, i dolci tipici di questo giorno sono le chiacchiere, note anche come maraviglias, cenci, bugie, stracci, frappe, galani, sossole, cròstoli, fiocchetti e sfrappole nelle diverse regioni italiane.