Campania, da oggi scatta il lockdown di De Luca: tutti i nuovi divieti

lockdown campania 11 marzo

A sorpresa il governatore Vincenzo De Luca nella giornata di ieri ha emanato una nuova ordinanza che blinda la Campania. Nuove misure restrittive che bloccano i luoghi della socialità e rafforzano la zona rossa già esitente. Obiettivo: frenare la terza ondata che sta travolgendo le strutture ospedaliere.

Campania, scatta il lockdown di De Luca

Il provvedimento sarà in vigore da oggi, 11 marzo e fino al 21 marzo, salvo che nella fascia oraria 7.30-8,30. L’ordinanza dispone la chiusura al pubblico di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private. I soggetti competenti garantiscono la chiusura di eventuali porte e varchi di accesso.

Il lockdown si estende anche alle attività commerciali all’aperto. Da domani 12 marzo e fino al 21 marzo è invece vietato lo svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio, ivi compresi quelli rionali e settimanali, anche con riferimento alla vendita di generi alimentari. Nell’ordinanza, inoltre, De Luca rinnova la raccomandazione ancora una volta alla popolazione di evitare assembramenti e ai datori di lavori pubblici e privati il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile.

Contagi in crescita

Ieri il bollettino diramato dall’Unità di Crisi è stato impietoso: toccati i 3mila contagiati in un solo giorno. Non succedeva da novembre. La diffusione delle varianti – in particolare di quella inglese – ha fatto impennare la curva dei nuovi casi.  In crescita anche i numeri dei ricoveri ospedalieri: 1.471 ricoverati con sintomi, 27 in più di ieri, e 143 malati in terapia intensiva, uno in meno di ieri. Se la curva epidemica non dovesse accennare ad arrestarsi da qui ai prossimi dieci giorni, le strutture sanitarie campane rischiano il collasso. Significerebbe assistere a scene simili a quelle di novembre scorso con ambulanze incolonnate all’esterno dei pronto soccorso e pazienti costretti a morire in casa, senza assistenza.

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