Come ogni venerdì il presidente della regione De Luca fa il punto della situazione sull’emergenza Coronavirus in Campania. Il governatore ha aperto la conferenza stampa annunciando la piena terza ondata in zona rossa, con quasi tutte le regioni che entreranno nella zona massima di restrizioni.
De Luca in diretta
“Siamo in guerra”, ha dichiarato De Luca. “Una situazione critica, con gli ospedali sempre più pieni. I nosocomi campani mantengono, ma si rischia il collasso. Dobbiamo evitare che ci sia la saturazione dei posti letto in terapia intensiva e che non ci sia più un posto in area Covid. Si sta in casa quando non è assolutamente indispensabile andare fuori casa. Dobbiamo entrare in quest’ordine di idee, altrimenti non ci capiamo. Siamo in guerra: quando cominci ad avere 25.000 positivi in Italia e, ogni giorno, 400-500 morti, significa che siamo in guerra. In ogni condominio, c’è un nostro concittadino che muore. Non siamo in una condizione di ordinaria amministrazione e, purtroppo, non tutti lo hanno capito”.
Secondo il governatore campano “persino alcuni profili istituzionali si muovono con totale indifferenza di fronte a questa guerra”. Poi aggiunge: “Vi faccio due esempi: abbiamo iniziato con la vaccinazione della popolazione scolastica. Attraverso la piattaforma, dovevamo dimostrare che quelle persone lavoravano effettivamente con il Miur. Ebbene, il ministero ci ha detto che non potevano rilasciare queste informazioni per questioni di privacy. Siamo alla follia”.
Vaccini in Campania
Il Presidente della Regione fa poi un punto sulla situazione della campagna vaccinale e precisa: “Viene utilizzato il vaccino Pfizer-Moderna per chi ha patologie più gravi, mentre per altre persone che non hanno particolari problemi viene utilizzato l’AstraZeneca. Sono due vaccini e due percorsi diversi. Credo che, dalla prossima settimana, inizieranno anche a vaccinarsi disabili e malati cronici. Purtroppo, il vaccino Pfizer-Moderna non è disponibile in quantità sufficienti: soltanto in Campania, abbiamo 1 milione di cittadini considerabile come categoria più fragile”.
Sulle classi professionali da vaccinare: “L’equivoco è stato dato da un’affermazione del Governo che ha considerato come prioritarie anche categorie che svolgono lavori di pubblica utilità. Con quest’affermazione, sono rientrati tutti i lavoratori. La priorità assoluta sono: operatori socio-sanitari, over 80 e pazienti affetti da patologie gravi, per i quali, però, dobbiamo avere quantità sufficienti”.