C’è l’ok all’assegno unico familiare. “Il primo luglio arriveranno 250 euro al mese con una maggiorazione per i disabili”. Il premier Mario Draghi ha confermato data e importo dell’assegno unico familiare, la misura di sostegno che arriverà dunque dal primo luglio.
Nei giorni scorsi era sta la ministra Elena Bonetti a delineare le caratteristiche del provvedimento. “Per le famiglie con figli – aveva spiegato il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia- la prospettiva è sapere che da luglio partirà l’assegno unico universale, sul quale ritengo io da oggi possiamo investire anche di più di quello che avevamo preventivato”, ha aggiunto.
Assegno unico per i figli
L’assegno unico e universale è il nuovo benefit per i figli che entrerà in vigore dal primo luglio. Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà ciascuno) per tutti i figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L’assegno spetta fino a 21 anni, ma con importo ridotto, se i figli studiano o sono impegnati in programmi di formazione, oppure svolgono il Servizio civile universale.
L’importo esatto e la sua modulazione in base ai redditi, così come le maggiorazioni, sono ancora da definire nei dettagli. La cifra massima, in ogni caso, non potrà essere inferiore a 250 euro al mese, come ha confermato Mario Draghi.
L’assegno si chiama “unico” perché riunirà tutti i vari contributi riconosciuti già oggi alle famiglie con figli: dagli assegni familiari per i lavoratori dipendenti alle detrazioni per i figli a carico fino al bonus bebè e alle maggiorazioni per famiglie numerose.
A chi spetta, requisiti
L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.
Il beneficio verrà attribuito a tutti: lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. La novità è data dal fatto che oggi gli assegni familiari spettano solo a lavoratori dipendenti e pensionati, e le detrazioni per i figli a carico di fatto escludono gli incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza.
Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
– è iscritto all’università;
– è un tirocinante;
– è iscritto a un corso professionale;
– svolge il servizio civile;
– svolge un lavoro a basso reddito.