Dal 1 luglio arriverà alle famiglie italiane l’assegno unico per i figli. Oggi, 30 marzo, è il giorno del via libera del Senato alla legge delega sul nuovo provvedimento.
La promessa sono i 200-250 euro al mese a figlio, a partire da luglio, indicati dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Le risorse a disposizione sono 20 miliardi tra fondi degli aiuti pre-esistenti e nuovi stanziamenti, ma potrebbero aumentare, ha affermato il ministro della Famiglia, Elena Bonetti (Italia Viva).
La misura ridisegnerà e riorganizzerà gli aiuti alle famiglie, che verranno riuniti sotto l’assegno unico per i figli (eliminando quindi il bonus bebè, il bonus mamme domani e in generale i sostegni per i figli a carico).
Assegno unico per i figli
L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio a carico di età fino a 21 anni. Il sostegno avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.
L’importo, quindi, sarà modulato in base all’Isee e diviso in parti uguali tra i genitori. È prevista una maggiorazione a partire dal secondo figlio e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili.
Il beneficio è destinato a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Fino ai 18 anni del figlio, l’assegno andrà ai genitori. Poi, su richiesta, dai 18 ai 21 anni può essere dato direttamente ai figli “per favorirne l’autonomia”.
“L’assegno unico e universale – ha spiegato la ministra Bonetti – è un provvedimento che fa parte del Family Act e consiste in una quota che verrà data a ciascun figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età, mese dopo mese, maggiorato dal terzo figlio e nel caso anche di bambini disabili. E’ per tutti, e la quota dipenderà dal reddito, quindi le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base”.
Requisiti per l’assegno unico figli
Per aver diritto all’erogazione dell’assegno unico devono essere rispettati i seguenti requisiti:
- l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
- l’assegno spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico;
- per i soggetti cittadini UE o Extra UE è necessario:
avere il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale); versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.
Per quanto riguarda le richieste per l’assegno unico per i figli, dopo l’ok del Senato saranno necessari i decreti attuativi che spiegheranno tutti i dettagli.