De Luca in diretta: “70mila vaccini al giorno, per fine estate fuori dal calvario: dobbiamo farcela”

“Abbiamo 140 punti vaccinali in tutta la regione. Valutiamo di fare per ogni punto vaccinale almeno 500 vaccini al giorno. In Campania dobbiamo fare 70mila vaccini al giorno. Questo significa arrivare oltre i 2 milioni di vaccinati al mese. Così per fine estate saremo fuori dal calvario, dobbiamo farcela”. Sono le parole del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, in diretta nel consueto appuntamento del venerdì.

Il presidente intende vaccinare tutti i campani entro la fine dell’estate, al massimo per inizio autunno. A breve inizieranno a vaccinare anche odontoiatri, medici specializzandi e altre categorie così da aumentare la capacità di ogni punto vaccinale.

De Luca, vaccini in Campania

“Sul fronte vaccini non abbiamo avuto scavalco di categorie professionali – ha detto -. Abbiamo vaccinato con doppia dose tutto il personale sanitario: un dato eccezionale perchè vuol dire che abbiamo ospedali sicuri. Risultati eccellenti anche per gli ultra 80enni. Abbiamo avviato il lavoro sui pazienti fragili”.

“In Campania abbiamo 235mila vaccini in meno rispetto al Lazio che ha la stessa popolazione della Campania. Speriamo di immunizzare la popolazione entro l’estate al massimo inizio autunno per non trovarci dinanzi a vaccini che non serviranno per eventuali nuove varianti. Per questo i tempi di vaccinazione sono decisivi”. Per questo De Luca ha inviato gli organi competenti a effettuare le verifiche sui vaccini al più presto possibile in modo da averne di più.

De Luca vuole poi puntare alla vaccinazione dei luoghi del turismo della Campania. “Per aprile vorremmo vaccinare le isole: Capri, Ischia, Procida per avviare la campagna turistica, poi del personale alberghiero della costiera, poi le zone industriali della regione” ha detto, annunciando poi che saranno aperti “nuovi centri vaccinali, un grande hub a Capodichino”.

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La situazione Covid Campania

Il presidente ha poi fatto il punto sulla situazione Covid in regione. “Ci sono le condizioni per metterci alle spalle questo anno di pesantezza drammatico per tutti noi. In Campania abbiamo situazione i contagi numerosi ma ci sono due dati che devono confortarci: il primo è quello che riguarda le terapie intensive, ad oggi abbiamo 160 terapie intensive occupate cioè la metà rispetto a regioni che sono in zona arancione, a conferma del fatto che c’è un lavoro di contenimento dell’epidemia, il secondo dato che misura la gravità del problema è quello dei decessi per Covid. Sei volte in meno della Lombardia, la metà dei decessi del Veneto, Emilia, Piemonte”.

“C’è dal punto di vista dei dati essenziali una buona tenuta della nostra regione – ha continuato -. Questo ci ha consentito di non chiudere i reparti ordinari. Riusciamo a non avere emergenze particolari. Sono dati che ci devono confortare e inorgoglire. Questi risultati in Campania sono ottenuti con 15mila dipendenti in meno rispetto ad altre regioni che hanno anche meno abitanti di noi. Abbiamo meno della metà dei dipendenti della Lombardia”.

“Abbiamo ancora 2mila positivi. Il dato anomalo è il numero dei sintomatici. Stiamo cercando di capire perché. La prima valutazione è perché c’è un’aggressività della variante inglese più grave rispetto ai giovani”.

 

 

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