Colpito alla testa con un compressore portatile e accoltellato al torace per un parcheggio conteso. Alla brutale aggressione di Maurizio Cerrato – definito invece dalla figlia 20enne un vero e proprio “agguato” – avrebbero partecipato almeno in quattro.
Torre Annunziata, ucciso per difendere la figlia: così hanno ammazzato Maurizio. Ad agire più persone
Secondo la figlia, al momento l’unica testimone oculare dell’omicidio, l’aggressione sarebbe avvenuta in due fasi. Nella prima, la giovane si sarebbe ritrovata con le ruote della sua vettura squarciate solo perché, nel tentativo di trovare parcheggio in via IV Novembre, avrebbe spostato una sedia che qualcuno aveva portato per “riservare” un posto auto.
Nella seconda fase, Cerrato corre in soccorso alla figlia e mentre cambia le ruote dell’utilitaria, viene aggredito da più persone prima a colpi di cric e poi con una coltellata al torace.
Inutile il tentativo di trasporto al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare dove il 61enne è arrivato già privo di vita. L’assassino, che potrebbe aver agito con l’aiuto di altri complici, è attualmente ricercato dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Torre Annunziata che stanno setacciando le immagini di videosorveglianza presenti nella zona.
Le parole del sindaco
Il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione sull’accaduto ha detto che “questo vile e brutale assassinio è l’ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali”.
“Sono certo che le forze dell’ordine – continua -, che in queste ore sono impegnate senza sosta nelle indagini, sapranno assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile i responsabili di questo assurdo ed efferato delitto” conclude il primo cittadino, che ha dichiarato lutto cittadino nel giorno del funerale di Cerrato.