Avellino, Aldo ucciso dalla figlia e dal genero: era contrario alla loro relazione

Aldo Gioia è stato ucciso perché non condivideva la relazione tra la figlia, Elena, e il fidanzato, Giovanni. E’ questo il movente che avrebbe spinto la coppia di fidanzatini di Avellino ad ammazzare a coltellate il padre di lei.

Avellino, Aldo Gioia ucciso dalla figlia e dal fidanzato di lei perché contrario alla relazione

Sono circa le 22 e 45 quando il giovane col volto coperto, è riuscito a entrare nella casa di Aldo Gioia, in corso Vittorio Emanuele, dove l’uomo vive con la moglie e le due figlie. Forse ad agevolare l’ingresso nell’appartamento proprio la fidanzata. Giovanni, armato di un grosso coltello, sferra diversi fendenti al torace del 53enne. Poi scappa, insieme alla compagna a Cervinara, sempre in provincia di Avellino. Intanto Aldo è ancora vivo, sanguinante sul pavimento di casa. Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Moscati’ di Avellino in difficili condizioni muore poco dopo per le gravi ferite riportate.

Il movente, secondo gli inquirenti, è chiaro: il 53enne, geometra dipendente di FCA, era contrario alla relazione tra i due. Le discussioni negli ultimi giorni si erano susseguite, fino a degenerare in violenza. L’ultima furibonda lite proprio poche ore prima del delitto. Sull’accaduto sono ancora in corso le indagini coordinate dal procuratore di Avellino, Domenico Airoma. Per arrivare alle accuse e ai fermi state ascoltate a lungo la moglie della vittima e l’altra figlia, che subito dopo i fatti erano ancora in stato di choc e non riuscivano a riferire tutti i particolari di quanto avvenuto nel corso della terribile notte. Poi, per gli investigatori della squadra mobile della questura di Avellino è arrivata la svolta, sono scattate le ricerche dei due fuggitivi e la loro cattura. I due si trovano in stato di fermo per omicidio volontario.

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