I carabinieri della Compagnia di Eboli, hanno arrestato 4 indagati (3 in carcere, 1 agli arresti domiciliari), indiziati, a vario titolo, di “rapina a mano armata e sequestro di persona in concorso tra loro”. Sono accusati della rapina a mano armata avvenuta in Palomonte, ai danni della Filiale locale della Banca di Credito Cooperativo di Buccino e Comuni Cilentani lo scorso 13 agosto.
La complessa e articolata attività investigativa, partita con l’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza, gli accertamenti sul luogo e dopo aver ascoltato il Direttore dell’istituto di credito, sequestrato all’interno della banca e costretto a fornire la chiave della cassaforte e proseguita attraverso attività di intercettazione telefonica e servizi di osservazione e controllo del territorio, ha consentito di individuare i responsabili del grave delitto e il dipendente infedele e ideatore della rapina: William Graziano.
Arrestata la banda
Graziano, appena trasferito presso la filiale di Palomonte, avvalendosi della collaborazione del pregiudicato suo amico Pietro Smaldone aveva infatti reclutato i due esecutori materiali: Giovanni Liguori e Alain Paone.
Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, fin da subito la responsabilità di Graziano è emersa con chiarezza: egli, infatti, non solo sapeva che quel giorno non sarebbe stato presente il collega di sportello, in ferie, ma era anche l’unico a conoscere la circostanza che proprio nella data del 13.08.20, diversamente dal solito, in cassaforte era custodita un’ingente somma di denaro, oltre 110.000 euro, risultante dalla provvista necessaria all’approvvigionamento dello sportello ATM per la chiusura di Ferragosto e da un cospicuo versamento appena effettuato da un correntista, ma anche le abitudini dei dipendenti della banca.
Riscontri decisivi all’ipotesi investigativa sono poi emersi grazie all’attività tecnica, telefonica ed ambientale, attivata fin dalle prime ore dopo l’evento, la quale ha consentito di cristallizzare le conversazioni tra Graziano e Smaldone, incentrate sulla necessità di recuperare la propria parte del bottino, ancora trattenuto interamente dai complici.
I tentativi di recupero della somma condotti dai due sono stati seguiti in tempo reale dai militari operanti, i quali sono stati condotti sotto casa di Liguori, ex compagno di cella di Smaldone tanto durante la detenzione in Sant’Angelo dei Lombardi che presso la casa Circondariale di Fuorni, dove si è svolto un teso faccia a faccia fra i sodali. L’individuazione del Liguori ha poi condotto a quella di Paone, pregiudicato per reati della stessa specie ed esecutore materiale anche delle lesioni inferte al Direttore della Banca il giorno della rapina.