Arriva un altro importante, ulteriore dettaglio che getta pesanti sospetti sulla famiglia Corona nel rapimento di Denise Pipitone. Francesca, ex collega di Anna Corona alla lavanderia, all’epoca della sparizione, ammette ai microfoni della Rai di aver messo la firma di uscita al posto dell’altra.
Denise, nuovo dettaglio: “Ho messo io la firma al posto di Anna Corona”
Francesca è stata intervistata a “Storie Italiane”. Davanti alla telecamere della rete nazionale ha confessato di avere messo lei sul registro delle presenze presso l’hotel Ruggero II di Mazara del Vallo nel quale lavoravano la firma di Anna Corona. “Mi chiese quel favore solo quel giorno”, spiega Francesca. L’ipotesi degli inquirenti del resto è sempre che Anna Corona fosse andata via prima del previsto dall’albergo. Tutti i dipendenti, però, hanno sempre sostenuto di non averla vista allontanarsi.
La dichiarazione di Francesca è condita di tanti “non lo so” e “non mi ricordo”. Però aggiunge un elemento importante, nuovo e discordante con quanto da lei dichiarato inizialmente agli inquirenti nel 2004. La perizia calligrafica disposta al tempo dalla Procura aveva infatti appurato che qualcuno avesse firmato al posto di Anna Corona (fatto da lei negato) e apposto il suo orario di fine servizio (15:30). Oggi la signora Francesca in maniera più che chiara ha sostenuto di avere firmato il registro al posto di Anna Corona falsificando di fatto la sua firma.
L’ex addetta alla lavanderia ha confermato alla Rai che quella mattina le figlie di Anna Corona arrivarono in lavanderia a bordo di un motorino per parlare con la madre. Avevano delle giacche appena acquistate al mercato da mostrare alla donna, questa la loro versione ufficiale fornita agli inquirenti. Conoscere l’ora esatta (se prima delle 12 o dopo) dell’incontro madre-figlie però avrebbe fatto all’epoca (e la farebbe anche oggi) la differenza. Permetterebbe cioè di collocare la Corona fuori o dentro la struttura alberghiera nel lasso di tempo in cui spariva Denise. Anna Corona attualmente è indagata dalla Procura insieme a Giuseppe Della Chiave.
