“La sicurezza e la vivibilita’ della citta’ sono due dei temi piu’ sentiti dai napoletani e sono quelli che Europa Verde porta avanti con grande impegno. Sono fiducioso per questo che possano entrare in coalizione e portare cosi’ un contributo molto importante”. All’AGI, il candidato sindaco di Napoli del centrosinistra Gaetano Manfredi, anticipa un possibile superamento delle “incomprensioni” con la Federazione dei Verdi, che a suo tempo ha abbandonato il tavolo del centrosinistra, “non condividendo le modalita’ di interlocuzione tra i partiti per la scelta del nome”.
Manfredi e i Verdi
L’ex rettore della Federico II renderebbe cosi’ piu’ forte il gia’ ampio schieramento allargato gia’ al M5s. L’ex ministro del Conte bis si rivolge anche ai pentastellati, che in queste ore vedono traballare la leadership di Giuseppe Conte, une dei firmatari del cosiddetto Patto per Napoli. “Il M5s ha sostenuto la mia candidatura dall’inizio – ricorda – al di la’ delle dinamiche interne, che lascio all’autonomia del Movimento, la sua presenza in coalizione e’ importante per le istanze che ha sempre portato avanti, in particolare sui temi della marginalita’ sociale e della transizione ecologica, che sono decisivi per la citta’”.
Mentre prosegue il lavoro per allargare e compattare la squadra, Manfredi va avanti in una campagna anomala, partita con largo anticipo, in assenza di una data per le elezioni. “E’ particolare anche perche’ siamo in un momento inedito della storia del Paese – ragiona – e siamo alle prese con un’auspicata uscita dalla pandemia. La lunghezza di questa campagna ci da’ comunque l’opportunita’ di ascoltare veramente le tante anime della citta’ e coglierne i reali bisogni”. In questo quadro, puo’ pesare piu’ delle ultime tornate il fenomeno dell’astensionismo. “La disaffezione della gente nei confronti della politica e’ un fenomeno che si e’ rafforzato nel tempo, ma e’ generale non solo di Napoli – riconosce – piu’ che la durata della campagna elettorale, pesa la sfiducia dei cittadini nella capacita’ dei politici di dare risposte”.
L’impegno e’ quello di motivare gli elettori, rafforzando la consapevolezza che il loro voto sia “utile per costruire un futuro migliore per tutti”. Sul clima di sfiducia pesa anche la situazione del bilancio comunale e il livello insufficiente dei servizi essenziali. In caso di elezione, anticipa l’ex presidente della Crui, “nei primi 100 giorni bisognera’ lavorare sulla vivibilita’ quotidiana, con interventi puntuali sui disservizi segnalati dai cittadini”.
Allo stesso tempo, “occorreranno interventi straordinari per mettere l’amministrazione nelle condizioni di poter sfruttare al meglio le opportunita’ del Recovery”. “Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022 – argomenta Manfredi – avremo bisogno di una task force che consenta di presentare i progetti e non perdere queste risorse decisive”. Il rafforzamento della macchina comunale e’ pure quindi un’azione prioritaria: “Non c’e’ un soprannumero di dipendenti, anzi Napoli ha la meta’ del personale comunale di Milano in base al numero di abitanti. Ma l’eta’ media e’ alta e spesso mancano le competenze. Dobbiamo riorganizzare la macchina amministrativa, assumendo giovani con competenze giuste e e funzionali alla pubblica amministrazione”. Manfredi spiega anche la sua scelta di puntare a un atto per la citta’ piu’ che servirsi dell’arma del dissesto. “Questo strumento comporterebbe due conseguenze – chiarisce – una forte penalizzazione creditori, che sono per la maggior parte napoletani che gia’ escono appunto dalla pandemia. Una mazzata per loro. E poi si paralizzerebbe l’amministrazione in termini di assunzioni e di gestione della spesa corrente”. Invece il Patto per Napoli che, precisa, “non prevede alcun commissariamento della citta’. Il commissario si occupera’ del debito pregresso, consentendo all’amministrazione in carica di dedicarsi agli interventi di gestione e allo sviluppo, sfruttando le risorse della programmazione europea e del Pnrr”.