Boscotrecase. Invitati intossicati alle nozze. Il locale: “Siamo un’eccellenza”

Boscotrecase. Doveva essere una giornata di festa per Giuseppe e Rosa, due giovani di Torre Annunziata. E invece il momento più bello della loro vita si è trasformato in un incubo. Come racconta il Mattino, tutto inizia domenica in un noto ristorante, bellissima location mozzafiato di Trecase, alle falde del Vesuvio. Dopo i fuochi d’artificio, i primi invitati cominciano ad accusare strani malori: vomito, diarrea, dolori addominali. Lo stesso avviene per gli sposi. Nel giro di poche ore 60 persone sono al pronto soccorso con gli stessi sintomi. 32 ricoverati.

L’incubo però non finisce qui. Lo sposo, Giuseppe, quella stessa notte, dopo aver ricevuto le cure ed essere tornato a casa, presenta i sintomi di uno choc anafilattico. Si ripresenta all’ospedale e viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Sorrento, nel reparto di rianimazione. Attualmente risulta ancora ricoverato. Per fortuna non è in pericolo di vita.

Su quest’episodio l’Asl Napoli 3 Sud ha deciso di aprire un’inchiesta per capire se ci siano stati errori nella somministrazione di qualche farmaco e se i medici abbiano ignorato l’esistenza di qualche allergia. Intanto, sull’intossicazione alimentare, la Procura di Torre Annunziata non ha ancora aperto un’inchiesta perché può procedere soltanto a querela di parte.

L’Asl, invece, ha già avviato da lunedì delle indagini per ricostruire le cause di quella che appare a tutti gli effetti un’intossicazione di massa. Gli ispettori sanitari, accompagnati dai Carabinieri, hanno fatto un’ispezione all’interno della villa, ma per ora non sono emerse irregolarità. Sono stati apposti soltanto dei sigilli ad un frigorifero per fare ulteriori controlli, che comunque non saranno disponibili prima di una settimana.

I sintomi dell’intossicazione alimentare accusata dai 60 invitati e dagli sposi, secondo i medici, sono quelli tipici della salmonella o di un’infezione enterobatterica. Per questo le prime indagini si erano concentrate su funghi, frutti di mare e crema pasticciera, che sono facilmente veicolo di infezione. Ma non sono state riscontrare irregolarità circa la conservazione e la tracciabilità di quei prodotti. “E’ un locale d’eccellenza, con chef e camerieri di prim’ordine. Sarebbe assurdo risparmiare sulla qualità e sicurezza dei prodotti”, ha dichiarato a Il Mattino Vincenzo Sorrentino, legale dei titolari del locale.

Le indagini prendono in considerazione, infine, un altro particolare: dei 150 invitati, a sentirsi male sono stati “solo” 60. Le attenzioni quindi sono concentrate sui brindisi e buffet, anche quelli consumati eventualmente in un luogo diverso dalla villa.

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