Sant’Antimo. “Ti affrontava, ti provocava, perché facessi un gesto non consono: tutto quello che ha fatto è stato premeditato”. In un’intervista a Il Mattino, parla la madre di Stefania Formicola, la 28enne ucciso stamani in via Plutone a Sant’Antimo dal marito Carmine D’Aponte che non accettava la fine della relazione.
“Già in passato si erano presi a botte: avevo visto i segni, le contusioni sul corpo di mia figlia”, racconta mamma Adriana, il cui marito una volta ha già detto di aver raggiunto i carabinieri senza però presentare denuncia. “Lei non aveva mai voluto denunciare per paura di quello che poi è successo”.
“Lui si prendeva gioco della legge, diceva che la legge non gli avrebbe fatto niente. Non deve uscire da galera: altrimenti esce morto. Quei bimbi sono la mia vita, devono restare con me”, ha aggiunto la madre dalla vittima.
Un solo colpo è stato esploso dall’uomo con una pistola, per poi contattare il 118 quando però era troppo tardi. Adesso sul caso di femminicidio indagano i carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Antonio De Lise, che sono intervenuti sul posto e subito fermato il marito-killer conducendolo in caserma.