Agguato a Giugliano, ritorna l’incubo faida. Le condizioni di Di Biase e Ciccarelli

Giugliano. Ritorna l’incubo faida in città. I killer entrati in azione questo pomeriggio nei pressi di una bar in via San Vito hanno scaricato un intero caricatore addosso ai due bersagli. Anche questa volta però, come già avvenuto in altre due occasioni, non ci sono morti. La zona è sempre la stessa: rione Ina Casa e strade limitrofe, ovvero la roccaforte della presunta ala scissionista del clan Mallardo. Un altro agguato fallito qualche mese fa è avvenuto invece sul Corso Campano nei pressi dell’incrocio con via Epitaffio.

I feriti nel raid di oggi sono Aniello Di Biase, figlio del ras scomparso Michele Di Biase detto Paparella, ed un ragazzo che si trovava con lui, il 25enne Silvano Ciccarelli, probabilmente il guardaspalle di Di Biase.

Ciccarelli sarebbe un fedelissimo di “Paparella junior”. Infatti qualche mese fa i carabinieri in un blitz nelle cosiddette palazzine li trovarono insieme ad altri pregiudicati nella stessa abitazione. Tutti furono condotti in caserma ma rilasciati qualche ora dopo.

Entrambi i colpiti (che a quanto pare si trovavano a bordo di uno scooter che però non è stato ritrovato) sono stati ricoverati in gravi condizioni all’ospedale San Giuliano di Giugliano, dove sono giunti a bordo di ambulanze. Sono stati operati dai medici. Inizialmente sembravano fuori pericolo poi le condizioni si sono nuovamente aggravate. Di Biase è stato raggiunto da un colpo di pistola all’addome, mentre Ciccarelli è stato raggiunto da 3 colpi di cui uno ai genitali.

Si tratta del secondo agguato, dunque, al quale Nello Di Biase riesce a sfuggire. L’altro, avvenuto nei pressi del circolo ricreativo di via Montessori, ferì di striscio Gennaro Catuogno alias ‘o Scoiattolo.

Si ritorna a sparare quindi in città e la sparatoria segue l’escalation di furti, episodi intimidatori (bombe ai negozi) e rapine ai commercianti giuglianesi. Episodi che fanno pensare ad un nuovo sistema della criminalità organizzata per fare affari col racket. I Mallardo sono stati decapitati con l’arresto di Anna Aieta ed ora non è chiara la situazione criminale.

Forse i “Paparella” potrebbero aver provato ad alzare nuovamente il tiro per prendere il controllo degli affari illeciti. Come già avvenuto in passato quindi, – quando avrebbero provato a creare un giro di spaccio di droga – la cosca storica potrebbe aver risposto col fuoco contro chi avrebbe provato a conquistare il potere criminale sulla terza città della Campania. I carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Antonio De Lise, e del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna stanno provando ora a ricostruire le dinamiche. Il clima resta teso.

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