Orrore a Marano, gioielliere ucciso in via Merolla: ecco la verità

Si tratterebbe di una rapina con omicidio. Questo lo scenario che emerge dal ritrovamento del corpo senza vita di Salvatore Gala, gioielliere maranese di via Merolla. Gala era solito dormire anche all’interno della gioielleria. Divorziato, viveva a casa della mamma, a Qualiano.

La prima ipotesi. I malviventi, secondo una primissima ricostruzione, sarebbero entrati questa notte per trafugare la cassaforte ma si sarebbero imbattuti nel titolare del negozio. Da lì sarebbe nata una colluttazione, fino al colpo d’arma da fuoco che lo avrebbe raggiunto alla testa lasciando il corpo in una pozza di sangue. Sul posto è stato trovato il bossolo di un proiettile.

Ad allertare le forze dell’ordine la madre della vittima, insospettitasi per non averlo visto rientrare in serata. A dare corpo all’ipotesi della rapina ci sono due elementi fondamentali sulla scena del crimine: la cassaforte vuota e le immagini di videosorveglianza, i cui dvd sono stati portati via dai malviventi (o dal malvivente) per eliminare le tracce video dell’omicidio.

La seconda ipotesi. Ma salta fuori anche una nuova ipotesi: un regolamento di conti con rapina simulata. Gli investigatori non escludono che Salvatore Gala, noto in città come Maurizio, sia stato vittima di una vendetta privata e che il killer abbia creato ad hoc una messinscena che inducesse gli inquirenti a ipotizzare una rapina. Qualcuno che conosceva le abitudini della vittima, che sapeva di trovarlo in gioielleria fuori orario e abbia voluto sorprenderlo nel cuore della notte.

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