Ponticelli, Vincenzo Ruggiero fatto a pezzi e murato in una fossa

Una morte choc per Vincenzo Ruggiero. Il killer lo ha cosparso di acido cloridrico, lo ha fatto a pezzi, ha scavato una fossa all’interno di un autolavaggio abusivo in via Argine a Ponticelli e lo ha seppellito insieme ai rifiuti.

Come sia arrivato a tutto questo e in che modo ne ha provocato antecedentemente la morte prima di farlo a pezzi non si sa. Ciro Guarente, dipendente della Marina militare, ancora non ha detto tutta la verità. Agli inquirenti aveva raccontato di aver litigato con Vincenzo Ruggiero, di averlo spinto facendogli battere la testa e quindi provocato la morte. Poi di aver lanciato il cadavere in mare. Evenienza quest’ultima davvero improbabile.

Il mare restituisce sempre quello che prende ed il corpo sarebbe dovuto affiorare da qualche parte. Nonostante questo le ricerche in mare ci sono state ma ben si sapeva che c’era qualcosa che non andava nella sua storia. E difatti Ciro aveva mentito spudoratamente. Una castello di bugie il suo fatto crollare dagli inquirenti che, da soli e senza l’aiuto di nessuno tranne della trans che ha fatto sì che i sospetti convergessero su di lui, hanno trovato il corpo. O meglio quel che resta.

Ora i brandelli sono stati portati via dal luogo dell’orrore. Da lì dovrà ricavarsi il dna e compararlo con quello di Vincenzo per avere la conferma definitiva. Il delitto legato alla gelosia. Ciro avrebbe ucciso Vincenzo perché ossessionato dalla trans con la quale aveva avuto una relazione e che fino al giorno della scomparsa viveva con il 25enne. Stamattina dovrà essere interrogato ancora. Gli inquirenti sperano dica la verità una volta per tutte.

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