Puglia, mare a rischio malattie? Ecco i tratti da evitare secondo Legambiente

Ogni anno Goletta Verde di Legambiente pubblica i dati relativi alla qualità delle acque italiane. Buono lo stato di salute dei mari pugliesi. Eppure ci sono alcuni tratti cerchiati in rosso in cui il livello di enterococchi intestinali ed Eschirichia Coli – batteri fecali – sono piuttosto elevati e potrebbero provocare, nella peggiore delle ipotesi, malattie come tifo e salmonella. Sette campionamenti su trenta eseguiti lungo le coste pugliesi, in corrispondenza delle foci di fiumi, canali e torrenti, risultano fuori dai limiti di legge e, di questi, cinque sono “fortemente inquinati”.

Come si apprende dal comunicato ufficiale pubblicato da Legambiente, “Sono stati giudicati “fortemente inquinati i campionamenti effettuati alla foce del torrente Candelaro a Manfredonia; alla foce del canale contrada Posticeddu sul Litorale Apani a Brindisi; alla foce del canale Reale a Torre Guaceto, nel comune di Carovigno; alla spiaggia di fronte al canale Ostone (Canale dei Cupi) a Taranto; alla foce del torrente sulla litoranea di Ponente di Barletta. Giudizio di “inquinato”, invece, per i campionamenti effettuati alla foce del Galeso, a Taranto e alla spiaggia presso lo sbocco del collettore alluvionale sotto la Villa Comunale a Trani.

“Il risultato del monitoraggio di Goletta Verde – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – ci consegna una fotografia nel complesso positiva, anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Sul fronte della depurazione scendono a 4 gli impianti che scaricano nel sottosuolo e, dai 2.493 controlli effettuati da Arpa Puglia, emerge che il 20% dei depuratori non rispetta i limiti tabellari per almeno un parametro monitorato”.

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