Chi è Guerlin Butungu: il “capobranco” dello stupro a Rimini

Chi è il capobranco dello stupro a Rimini ai danni di una turista polacca? Guerlin Butungu, 20 anni, era sbarcato nel 2015 a Lampedusa. Il ragazzo, che aveva ottenuto poi il permesso per motivi umanitari, era residente a Cagli (Pesaro Urbino). Il 20enne è ritenuto dagli investigatori il “capo banda”.

Butungu è dunque regolare in Italia grazie al permesso di soggiorno per motivi umanitari che scade nel 2018. L’uomo, che lavorava come volontario in una cooperativa di Pesaro, aveva fatto anche richiesta di asilo politico. Sulla sua pagina facebook il giovane oltre ad alcune foto che lo mostrano al mare, o con alcuni amici in discoteca, o vestito con un completo elegante in giacca e cravatta, il 24 agosto 2016 aveva postato, in francese, un commento addolorato sul terremoto che aveva colpito il centro Italia esprimendo le sue «condoglianze» alle famiglie coinvolte.

Il congolese è stato catturato mentre stava cercando di scappare. Salito a Pesaro è stato fermato nella stazione di Rimini, dove il convoglio si era fermato, dai poliziotti della Questura, guidata da Maurizio Improta. Il ragazzo ha provato a negare la sua identità e il suo nome, ma aveva addosso il cellulare già localizzato. Aveva con sé anche alcune valigie ed era diretto a Nord.

Butungu, secondo la cooperativa che gestisce il servizio di accoglienza di Pesaro finora non avrebbe dato problemi di comportamento. Lo racconta Rtv San Marino, la consociata Rai che ha diffuso una sintesi dell’intervista alla responsabile della Sezione Migranti della Cooperativa Labirinto, Cristina Ugolini. Butungu il 25 novembre del 2015 era entrato, spiega la giornalista Valentina Antonioli, nella prima accoglienza nella comunità di Acquaviva di Cagli (PU). Dopo aver ricevuto lo stato di rifugiato entrò nello Sprar Invictus di Pesaro da settembre 2016 fino al 22 aprile 2017, abitando nella struttura collettiva Freedom di Pesaro che accoglie 15 rifugiati. Ha seguito corsi di cameriere dal 19 dicembre 2016 all’11 gennaio 2017 nel ristorante fanese «La Perla». Ha svolto anche un tirocinio lavorativo prima di lasciare lo Sprar.

«Mai creato problemi né avuto comportamenti inadeguati, seguendo le regole del servizio», ha detto Cristina Ugolini, ma secondo Rtv chi lo conosce aveva notato negli ultimi tempi una cura negli abiti, particolarmente costosi, che aveva provocato qualche domanda alla quale Butungu aveva risposto elusivamente.

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