Decapitato il nuovo clan Gionta di Torre Annunziata. Nelle prime ore del Mattino i carabinieri, guidati dal tenente colonnello Leonardo Acquaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura. Le accuse vanno dall’estorsione alla detenzione di armi e all’associazione a delinquere di stampo camorristico.
Tra i dodici arrestati spiccano i nomi di alcuni reggenti come Vincenzo Amoruso e Luigi della Grotta. Questi ultimi subentravano – nel ruolo di comando – a Ciro Nappo, elemento di spicco del clan, che aveva diretto il clan e promosso attività estorsive in danno dei locali imprenditori e commercianti, ancorché in stato di latitanza e fino al momento del suo arresto, avvenuto il 26 maggio 2016 in un casolare agricolo di Trecase per mano degli stessi militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.
L’attività consentiva di documentare una diffusa e sistematica attività estorsiva – attuata dal clan mediante violenza e minacce anche implicite – su tutto il territorio di Torre Annunziata, riscontrando almeno venti condotte estorsive ai danni di 14 tra imprese, esercizi commerciali, società di ormeggi e centri medici, ai quali veniva imposto, in misura variabile in base alla capacità economica della vittima (fino a 4.000 euro mensili), il pagamento mensile, annuale o in occasione delle tre principali festività (Natale, Pasqua e Ferragosto). Gli affiliati raccoglievano le estorsioni seguendo una autentica mappatura che consentiva di individuare i negozi che dovevano pagare i Gionta da quelli che invece appartenevano all’altro clan torrese, detto Gallo-Cavalieri.
Con questi arresti le forze dell’ordine avrebbero assestato un colpo importantissimo alla malavita del vesuviano. I militari dell’Arma hanno ricostruito l’attuale organigramma del clan accertando che l’attuale reggenza è ancora rappresentata da soggetti della “vecchia guardia”, indicati dagli altri affiliati come “i due boss che abbiamo adesso”, come recitava un pizzino.
Documentata una diffusa e sistematica attività estorsiva sul territorio della città di oplonti e riscontrate decine di attività estorsive a imprese, esercizi commerciali, società di ormeggi e centri medici, ai quali il pizzo veniva imposto mensilmente in base alla capacità economica più in occasione delle tre principali festività dell’anno. Certificati patti criminali per la spartizione del territorio e delle imprese da sottoporre a pizzo con i “Gallo-Cavalieri” e i “Limelli-Vangone”.
TUTTI I NOMI
- 1.DELLA GROTTA LUIGI, “GIGINO PANZEROTTO”, 49 ANNI, LIBERO VIGILIATO;
- 2.AMORUSO VINCENZO, 47 ANNI, SORVEGLIATO SPECIALE;
- 3.NAPPO CATELLO, 24 ANNI;
- 4.PALMIERI ORESTE, 37 ANNI;
- 5.PASSEGGIA RAFFAELE, 57 ANNI;
- 6.CAGLIONE LUIGI, “GINO CANALE 5”, 52 ANNI;
- 7.ABBELLITO RAFFAELE, 45 ANNI;
- 8.FERRARO SALVATORE, “ ‘O CAPITANO”, 52 ANNI;
- 9.VARONE VALERIO, 38 ANNI, SORVEGLIATO SPECIALE;
- 10.AMORUSO LEONARDO, 43 ANNI;
- 11.IZZO PIETRO, “IL BOSS DEI 13 QUARTIERI”, 41 ANNI, DETENUTO;
- 12.NAPPO CIRO, “CIRUZZ CAPA R’AUCIELLO”, 44 ANNI, DETENUTO.