Il futuro è un’ipotesi cantava qualche anno fa Enrico Ruggeri. Il futuro politico di Mugnano, poi, è avvolto da una coltre di incertezza. Quando si andrà a votare? Forse a fine marzo, più probabilmente a maggio. D’accordo, c’è ancora tempo. Tempo per affilare i coltelli e per delineare strategie e candidature, proprio quelle che, da qualche settimana, hanno provocato dissidi, impasse e malumori.
C’è chi ha posto il veto sui vecchi amministratori; chi avoca (non si sa per quale diritto divino) per sé la scelta del candidato sindaco; c’è chi è indeciso (il Pd) se accodarsi al grande carrozzone centrista-moderato-bipartisan (e quant’altro) o puntare sul “classico” (centrosinistra tradizionale); c’è chi è convinto invece di essere più furbo degli altri e continua a giocare su più tavoli.
Per ora i nomi (a parte quello del Movimento cinque stelle) in campo sono quelli di sempre: Palumbo, Sarnataro, Romualdo, Ruggiero, Chianese, Massarelli, Albanese, Mauriello, Iazzetta.