È morta Anna Mazza, la vedova nera della camorra, come era stata soprannominata dopo la morte del marito Gennaro Moccia, quando aveva preso il potere della malavita afragolese. Fu inoltre la prima donna ad essere condannata per associazione a delinquere di stampo mafioso.
La vedova è stata stroncata da un ictus a 80 anni. Il male l’ha anche costretta ad un breve periodo di degenza. Era infatti stata ricoverata il 19 settembre scorso alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, proprio per i danni causatile dall’attacco cerebrale.
Secondo gli inquirenti fu lei ad armare la mano del figlio Antonio, all’epoca tredicenne, per vendicare la morte del marito istigandolo ad uccidere Antonio Giugliano nel cortile di Castel Capuano, all’epoca sede del Tribunale di Napoli. Fu arrestata per questo motivo ma prosciolta in istruttoria.
Prese il potere in seguito alla morte del marito, Gennaro Moccia, padrino di Afragola, trucidato dai killer dei clan rivali nell’aprile del 1976. A 39 anni Anna Mazza ne raccolse l’eredità e cominciò a gestire una delle compagini criminali più potenti della Campania, egemone nell’area a Nord – Est di Napoli.