Annullato con rinvio l’ergastolo per sette boss protagonisti della faida di camorra degli anni Novanta a nord di Napoli. La decisione della corte di cassazione, riportata dal mattino, ha inoltre confermato il massimo della pena per gli altri imputati.
Condanna annullata, dunque, e processo d’appello da rifare per Raffaele, Antonio e Guido Abbinante, esponenti di spicco della mala maranese, per Raffaele Amato, uno dei capi del clan degli scissionisti, per Massimiliano Cafasso e Carmine Minucci,
e Rosario Pariante, ex ras della zona flegrea in affari con la mala di Secondigliano di recente passato a collaborare con la giustizia. a diverso titolo rispondono di due dei delitti che segnarono la guerra di camorra passata alla storia come la «faida di Mugnano»: l’omicidio di Angela Ronga, la madre dell’allora capozona di Mugnano per conto dei clan di Secondigliano, Antonio Ruocco, assassinata nel 1992, in pieno giorno, in strada, a Mugnano, e l’omicidio di Rocco Capuozzo,assassinato nei pressi del cimitero per il sospetto che avesse voluto vendicare proprio la morte del padre.
Nell’efferato omicidio di Angela Ronga quattro killer in moto la avvicinarono e scaricarono su di lei tanti colpi da martoriarne il corpo e non concedere alcuna possibilità di salvezza. C’è però un altro fatto che la comunità di Mugnano ancora ricorda, quando i boss di Secondigliano per dichiarare guerra a Ruocco tagliarono la testa a un cavallo e la fecero trovare appesa di fronte casa.