Cantone acquisisce tutta la documentazione della bonifica della Resit: c’è l’ombra della camorra

L’appalto per la bonifica della Resit è ufficialmente nelle mani di Raffaele Cantone. L’sos invocato dal commissario straordinario alle bonifiche Mario De Biase è stato accolto. Attraverso un gruppo ispettivo, formato da un funzionario dell’Anac e da due sottufficiali della Guardia di Finanza, è iniziata l’acquisizione degli atti relativi all’appalto che affidava la messa in sicurezza alla Treerre.

L’aiuto al presidente dell’autorità anticorruzione era stato invocato dopo lo scandalo Mafia Capitale che vedeva coinvolta anche la Resit di Giugliano, la discarica dei veleni per cui era pronta la messa in sicurezza.

Difatti, nel consiglio di amministrazione della società Treerre, che ha vinto la gara bandita dalla Sogesid — società in house del ministero dell’Ambiente — sedeva uno degli indagati dell’inchiesta sulla cricca romana: il commercialista Luigi Lausi.

Intanto le prefetture di Roma e Napoli stanno effettuando verifiche anche sulla nuova compagine societaria. La società pare infatti che abbia azzerato il consiglio di amministrazione nominando come amministratore unico Emilia Fiorani. Su questa nomina sarà necessaria una nuova certificazione antimafia.

Molto fiducioso si dice il commissario De Biase che ha dichiarato: “Noi stiamo continuando a lavorare per recuperare tempo. Il fatto che interviene Cantone mi rassicura”.

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