Loro si chiamano Toraja. E sono uno dei gruppi etnici più antichi dell’Indonesia. Hanno mantenuto fino ai nostri tempi una tradizione dal rituale incredibile, e che ogni anno attira migliaia di visitatori da ogni angolo del pianeta. I cadaveri dei loro cari vengono mummificati e poi rivestiti e portati in giro come se fossero riportati in vita.
La popolazione dei Toraja viveva nei remoti altopiani nel sud dell’isola idonesiana Sulawesi, situata tra il Borneo e le isole Molucche. Per anni, la popolazione ha vissuto in isolamento totale ed ha mantenuto intatte alcune pratiche relative al culto animista. Il culto che i Toraja praticano si chiama Aluk To Dolo, e divide il mondo in sotterraneo (dei morti), superiore (paradiso) e terrestre.
Quando una persona muore, il corpo viene mummificato con ingredienti naturali e sepolto in tombe rupestri. Il processo di mummificazione permette la conservazione del cadavere e consente alla famiglia di tornare ad esumarlo ogni tre anni. Il festival, che non ha una data prestabilita, di solito si svolge verso la fine di Agosto, e permette alle persone di rivisitare i propri cari.
Ma il rito va oltre la semplice visione delle bare. I corpi mummificati vengono rimossi dalle bare e vengono puliti e rivestiti con abiti nuovi. La morte viene intesa non come triste o paurosa, e l’esumazione delle mummie è un modo per collegarsi alla morte e, in qualche modo, trascenderla. Alla fine di questa processione d’onore, la salma viene seppellita per la seconda volta, nel suo luogo di ultimo riposo. E finalmente il morto puo’ godersi l’eterno riposo e procedere per il suo viaggio nell’aldilà.