Napoli si sveglia triste, o forse non si è mai addormentata. La notizia della morte di Pino Daniele, scuote anche la società azzurra e la tifoseria annessa, che ha sempre rispettato e onorato, anche con striscioni e coreografie. E’ Rafa Benitez, in tuta, che ha detto la sua: “Sono addolorato, perdere una persona così importante e famosa. Non seguo molto la musica, ma ascoltanto Napule’è si percepisce il calore e la sensibilità della città”.
A margine, le parole di Nicola Lombardo: “Non ci sarà il lutto al braccio, non credo, ma aspettiamo la partita con la Juventus per ricordarlo in maniera decisiva”.
Ma, ecco che si parla di Cesena e di Juve: “I tifosi ci hanno dato grande sostegno durante l’allenamento a porte aperte. Sappiamo che sono al nostro fianco. Noi vogliamo approfittare di tutto quel che abbiamo fatto, la carica della squadra ed il gioco. Tutto quel che abbiamo visto a Doha vogliamo riproporlo, vincendo, a Cesena. Per avere la mentalità adatta per proseguire il campionato”.
“Per Zuniga è importante che si stia allenando col pallone ma più avanti vedremo davvero come sta. Per giocare e correre col pallone è ancora presto. Rafael è un portiere che ha qualità ma è giovane, deve solo continuare a lavorare come sta facendo. Noi pensiamo che adesso un portiere può giocare davvero a lungo, fino a 40 anni a volte, quindi per vederlo crescere c’è tempo. E sul centrocampo, sono tutti al massimo. Quando dico che la squadra sta bene è perché ho visto l’allenamento”.
“Sono tranquillo sotto l’aspetto della preparazione alla partita. Abbiamo lavorato bene e stiamo meglio dell’anno scorso, fisicamente. Ma servono anche altri aspetti per fare la differenza. Oggi, con la carica che abbiamo e con la tifoseria che è al nostro fianco, siamo certi di fare bene a Cesena e di vincere, per andare avanti nel prosieguo del campionato. E se continuiamo a stare insieme, sarà più facile vincere. La Juventus non sarà una distrazione, abbiamo lavorato anche su questo.
Ho parlato col presidente qualche settimana fa, e tra qualche mese parleremo del mio futuro. Non voglio distrazioni. Siamo professionisti, per cui Cesena resta la priorità. Più avanti, parlerò col presidente. Non è scontato che io vada via: ho avuto qualche offerta, a cui non ho risposto perché sono impegnato qui, abbiamo vinto due titoli e voglio continuare a vincere. Vincere è sempre difficile perché dipende anche dalle altre squadre. Non voglio ribadire il solito concetto del fatturato. Però ho esperienza di altre squadre, come il Valencia, che ha vinto lo scudetto dopo 31 anni perché avevamo una squadra più forte rispetto a chi aveva un fatturato più alto. Napoli è come Liverpool: la tifoseria è calda e vicina, e questo può comportare anche troppa pressione”.
Ed il mercato?: “Restiamo vigili tutto l’anno, e in questo periodo ancora di più. I due nuovi arrivi, ci consentono di bilanciarci ancora di più. Gabbiadini è anche italiano tra l’altro, ed è giovane, quindi può esserci utile anche per il futuro. Siamo aperti a nuove idee: Strinic è facile, gioca a sinistra, alto e basso. Lui è un giocatore che ha buon piede, e fisicamente sta a buon punto. E’ stato fermo ma sta bene e può giocare. Non si può ancora definire il minutaggio, mentre su Gabbiadini dobbiamo parlare insieme e decidere dove può giocare perché può essere schierato in quattro ruoli diversi
Quando all’inizio si parlava di David Lopez non si sapeva nulla su di lui. E invece in campo, si sa che può dare sempre un buon contributo. Oggi possiamo dire che Cerci, Podolski, Strinic o Gabbiadini sono fortissimi, ma dipende dalla città, dall’ambientamento, e da come si amalgamano al resto del gruppo. Il loro contributo dipende da tante cose, e per vedere un giocatore come sta funzionando ci vogliono almeno due mesi”.